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Da "Sognalibri" alla Rassegna delle Letterature Inclusive, libri e letture per tutti i bambini

Abbiamo incontrato Silvia Mastrogiovanni (Sognalibri) e Giancarlo Chirico (Fiaba-So-Fando), coautore della "Rassegna della letterature Inclusive". Le librerie indipendenti diventano luogo di aggregazione, uno spazio in cui fare cultura e far nascere relazioni.

printDi :: 18 aprile 2021 16:58
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(AGR)  di Ginevra Amadio

Sono avamposti. Come in guerra, in resistenza contro un nemico. Sono considerate luoghi essenziali, depositi ‘vivi’ di beni necessari. Sono le librerie indipendenti che hanno tanti volti. Rifiutano le etichette, sfuggono i confini già dati e ingabbianti. “Sognalibri – libri e giochi per bambini” è una di queste. Una roccaforte dell’inclusione, spazio transgenerazionale e multiforme.

 
Da anni anima la scena ostiense, raccogliendo attorno a sé un’ampia fetta di pubblico. Il target primario è quello dell’infanzia, ma l’acume delle libraie ha abbattuto i limiti categoriali. Consce dell’importanza di relazioni e scambi, queste organizzano eventi, presentazioni, happening e seminari. La pandemia ha costretto anche loro a ripensarsi, a migrare – parzialmente e con oculatezza – sui canali web. Un’esperienza dimezzata, è vero….ma ricca di nuovi spunti. Come la “Rassegna delle letterature inclusive”, ideata in collaborazione con Fiaba-So-fando.

Dopo il successo dell’edizione 2019 e un anno di stop legato alla crisi pandemica, il progetto torna in modalità streaming con diciotto appuntamenti disposti sull’arco di sei settimane. Ne parlo con Silvia Mastrogiovanni, libraia, e Giancarlo Chirico, consulente filosofico e cantafiabe (curatore di Fiaba-So-Fando).

Come nasce la realtà di Sognalibri?

Silvia “Sognalibri prende forma nell’ottobre del 2015. È stata una delle prime librerie indipendenti (aderente al circuito Cleio) specializzata in volumi per l’infanzia, con un target preciso che va da 0 a 10 anni. La nostra missione si è subito orientata – sebbene in modo non esclusivo – alla ri-scoperta dell’albo illustrato, per diffondere la cosiddetta ‘educazione allo sguardo’, la bellezza capace di fiorire dalle immagini.

Insieme a Giancarlo e ad altre realtà del territorio abbiamo promosso iniziative legate alle figure, all’albo illustrato come elemento focale. Da qui il desiderio di porsi, sin dalle origini, come punto di riferimento per il quartiere: non una semplice attività commerciale (che tale è, in ogni caso) ma un luogo di aggregazione, uno spazio in cui far cultura e intessere relazioni. Alla vendita di libri si è scelto di affiancare le attività dei laboratori, seminari di varia natura, incontri con le scuole e letture animate”.

Questa vocazione alla ‘rete’, così legata al territorio e alla presenza, quali contraccolpi ha subito nell’ultimo anno?

Silvia: “La situazione emergenziale ci ha indotto a un ripensamento. Gli ingressi contingentati, l’impossibilità di garantire eventi, tutto – nell’ultimo anno – ha contribuito ad ‘alterare’ la natura della libreria. Ci siamo spaventati, inutile negarlo. Tuttavia, come dico sempre, dalle difficoltà possono sorgere occasioni. Ecco dunque gli incontri online, numerosi e partecipati.

Con l’hashtag #restiamoincontatto abbiamo proposto delle video letture, invitando i clienti (e i follower) a fare lo stesso. Questo è stato il primo passo. Poi si è cominciato a pensare ad attività più complesse, come gli aperitivi online che ci accompagnano da settembre; durante le sessioni io e Giancarlo discutiamo intorno a un testo, cercando di ricreare un’atmosfera conviviale. L’idea è quella di garantire uno spazio di relazione, in cui tutti possano sentirsi ‘uniti’ nonostante le distanze.

Si tratta, come è ovvio, di attività rivolte a un pubblico più adulto, che ha piacere di conversare attorno a un testo per l’infanzia. È difficile coinvolgere i bambini, in questi casi l’online diventa quasi un muro. Tuttavia, il web si è dimostrato uno strumento fondamentale per le vendite. Una libreria, come è ovvio, non può stare in piedi senza un sostegno economico. Abbiamo partecipato ad alcuni bandi e grazie ad essi siamo stati in grado di creare un sito e-commerce. La gestione è tutt’altro che semplice – carichiamo noi ogni volume – ma le soddisfazioni non mancano. Spediamo in tutta Italia, sovente pacchetti personalizzati per regalare ai lettori un pezzo di Sognalibri. Non ci limitiamo, inoltre, a raccogliere gli ordini, ma inviamo consigli tramite WhatsApp o i social. Il senso di comunità è rimasto, anzi, sotto alcuni versanti si è rafforzato”.

Veniamo dunque alla Rassegna. Come è nata l’idea? L’edizione 2019 si è svolta in un mondo ‘altro’, che oggi appare quasi lontano. Quali differenze dobbiamo aspettarci?

Silvia: “L’idea è nata davanti a un caffè. Io e Giancarlo avevamo pensato a un incontro, quasi un evento estemporaneo. Poi le proposte si affastellavano, non sarebbe bastato un giorno per soddisfarle, così ci siamo detti: «E se facessimo una rassegna?». L’intuizione è stata vincente”.

Giancarlo: “Esatto. Di iniziative sull’inclusione ce ne sono tante, ma nessuno aveva pensato di racchiuderle in un contenitore. Quando abbiamo delineato il progetto ci interessava mostrare un’ampia gamma di offerte, dagli incontri per adulti ai laboratori per i bambini. Sarebbe stata la nostra cifra costitutiva, un carattere distintivo, peculiare. Quel che si è poi realizzato è stato, difatti, un passaggio di consegne, una sorta di tandem teorico-pratico: agli adulti veniva spiegato un progetto, poi i piccoli lo andavano a realizzare. Siffatta varietà di interventi ci ha portato a vincere il Premio “Maggio dei Libri” attribuito dal Cepell - Centro per il libro e la lettura.

L’anno scorso abbiamo dovuto interrompere, il lockdown ci ha colto impreparati. Sembrava tutto surreale, una situazione di sospensione. Una volta presa coscienza, tuttavia, ci siamo imposti di recuperare in futuro. Ed eccoci qui, con l’edizione online. Siamo ancora in emergenza, pertanto non ci sono alternative – ma va bene così. Se da un lato l’esperienza risulta monca, azzoppata, dall’altro ci offre la possibilità di avere personalità influenti, che difficilmente avrebbero presenziato.

La formula adottata è quella dei tre contenitori: i corsi di formazione totalmente gratuiti (e già esauriti, poiché di livello altissimo); le letterature; le esperienze, con particolare attenzione alle associazioni. Quest’ultima parte è doppiamente virtuosa, giacché alcune realtà (penso ai parchi inclusivi) potranno mettere a disposizione le proprie idee, ponendosi come ispirazione e modello di ri-partenza. Il percorso dedicato alle letterature mette al centro, invece, lo scardinamento dei pregiudizi, l’idea che sia necessario rimuovere i limiti per guardare l’orizzonte”.

Silvia: “In quest’ottica, vorrei spendere una parola sulle case editrici. La maggior parte dei lettori, quando entra in libreria, cerca un volume per titolo e autore, senza curarsi dell’editore. Per noi librai è invece un dato fondamentale. La linea editoriale detta le scelte, orienta le pubblicazioni informando il messaggio. Le case editrici che ospiteremo hanno puntato sull’inclusione, e sarà bello conoscere – e far conoscere – il loro lavoro”.

Giancarlo: “Si tratta, oltretutto, di editori che narrano ‘buone storie’, e lo fanno nel modo più raffinato possibile, coniugando materia e forma.

Ad ogni modo, l’intera rassegna presenta un carattere strutturato, è densa di appuntamenti legati da un filo rosso e le personalità coinvolte saranno il valore aggiunto. Ci abbiamo messo il cuore, speriamo di farvelo sentire”.

Sognalibri – libri e giochi per bambini

Via Isole del Capo Verde 63/65/67 00121, Ostia Lido, Roma

Contatti: info@sognalibri.it

tel. 06 94844379

cell. 3711867872 anche WhatsApp

Rassegna delle letterature inclusive, 2° edizione: dal 26 aprile al 4 giugno 2021. Tutti gli incontri si terranno sulla pagina Facebook di Sognalibri – Libri e giochi per bambini.

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