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"Cristiani Contro" si completa con il terzo volume la celebre trilogia sui rapporti tra fede e letteratura

E’ stato appena pubblicato da Tau Editrice il terzo volume di “Cristiani Contro”, la trilogia saggistica del giornalista e scrittore Gianni Maritati sui rapporti tra fede e letteratura. La prefazione dell’autore è intitolata “Al Dio ignoto” quella dimensione ultraterrena che pone sfide e domande.

printDi :: 04 giugno 2023 18:50
Cristianbi Contro il terzo volume

Cristianbi Contro il terzo volume

(AGR) Di Gianni Maritati

Questo saggio, che conclude la trilogia critico-letteraria dei “Cristiani contro”, è dedicato alle penne internazionali che sinceramente si sono poste di fronte ai grandi temi di Dio, di Cristo e della Chiesa, del sacro, del soprannaturale e della fede. E, come sempre, la scelta dei dodici ritratti è caduta anche su nomi che si pongono al di là del confine posto da una visibile e autentica appartenenza ad una concezione cristiana e cattolica della vita.

 
I primi due libri hanno concentrato la loro attenzione sulla letteratura italiana. Nel primo abbiamo parlato di: Iacopone da Todi, Giovanni Boccaccio, Ludovico Ariosto, Giacomo Leopardi, Alessandro Manzoni, Giuseppe Gioacchino Belli, Antonio Fogazzaro, Luigi Pirandello, Ignazio Silone, Pier Paolo Pasolini, David Maria Turoldo e Umberto Eco. Nel secondo, invece, i protagonisti sono altri dodici artisti della parola scritta, ancora italiani: Dante Alighieri, Nicolò Machiavelli, Torquato Tasso, Giovanni Verga, Grazia Deledda, Clemente Rebora, Cesare Pavese, Mario Pomilio, Luigi Santucci, Italo Alighiero Chiusano, Alda Merini e Andrea Camilleri.

Ora è di scena la letteratura internazionale, un campo vastissimo e quanto mai variegato e ricco di nomi, generi, correnti ed esperienze. La scelta è stata quindi molto più disperatamente difficile. Gli altri dodici poeti e narratori sono: Geoffrey Chaucer, Aphra Behn, Victor Hugo, Lev Tolstoj, Selma Lagerlof, Gilbert Keith Chesterton, Rainer Maria Rilke, Nikos Kazantzakis, Irving Stone, Flannery O’ Connor, Margaret Atwood e Dan Brown. Anche loro hanno nutrito il proprio talento letterario con il mistero di quello che Paolo di Tarso, rivolto ai cittadini di Atene, chiama il “Dio ignoto”: quella dimensione ultraterrena che pone sfide e domande, che interpella le coscienze di scrittori e scrittrici, che ha un rapporto problematico con la Chiesa e l’istituzione religiosa. Una dimensione che per alcuni si scioglie in un metafisico “nulla”, che per altri si traduce in un atteggiamento di nostalgia perenne e che per altri ancora assume il profilo dell’Uomo-Dio chino sulla tormentata vicenda umana.

Lo studioso che forse più di altri ha dedicato un’attenzione speciale, profonda e continuativa al molteplice rapporto fra sacro e letteratura, è padre Ferdinando Castelli (1920-2013), scrittore della rivista dei Gesuiti “La Civiltà Cattolica” e docente di Letteratura cristiana e Cristianesimo presso l’Istituto di scienze religiose della Pontificia Università Gregoriana. Ho avuto il piacere e l’onore di conoscerlo e di intervistarlo. A lui dedico un affettuoso “Omaggio bibliografico”. Nell’Introduzione al primo volume dei suoi “Volti di Gesù nella letteratura contemporanea” scrive il grande e indimenticabile Italo Alighiero Chiusano che “dai prodotti dell’ingegno e della fantasia umana (Dio) sa trarre – pur tra mille opacità e storture – scoppi di energia, bagliori di illuminante bellezza, corollari umilissimi o sgargianti della Rivelazione”. Padre Antonio Spadaro, poi, nella prefazione al libro “A volte trovano. Scrittori in ricerca”, osserva puntualmente: “La sua visione della vita e della letteratura – per lui andavano insieme, secondo la lezione di Carlo Bo, che ben conosceva e aveva intervistato – era data dai titoli dei suoi numerosissimi volumi: la nostra vita è Nel grembo dell’ignoto, che è poi un verso di Baudelaire. E’ questa la nostra collocazione nel mondo. L’uomo per lui è un cercatore di Assoluto, l’abitante di un mistero che lo avvolge”.

Il mondo della letteratura ci aiuta a vedere qualcosa di positivo o di positivamente inquietante in questo mistero. Con una mia particolare predilezione per i “dissidenti”: coloro che, dentro o fuori della Chiesa visibile, con maggiore o minore consapevolezza, desiderano, rimpiangono o promuovono il Vangelo che è Cristo.

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Cristiani Contro i tre volumi

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