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Al Teatro Argentina per la stagione dell’Accademia Filarmonica Romana debutto di Christian Poltéra violoncellista fra i più interessanti della sua generazione.

Giovedì 9 febbraio l’interprete svizzero impugna il leggendario “Mara” costruito da Antonio Stradivari e sopravvissuto a un naufragio in America Latina nel 1961.Il concerto si inserisce nella rassegna “La musica da camera dal barocco al contemporaneo”

printDi :: 06 febbraio 2023 19:10
Christian Polt ph credit Nicolaj Land

Christian Polt ph credit Nicolaj Land

(AGR) Fra i violoncellisti più acclamati della sua generazione, Christian Poltéra sarà all’Accademia Filarmonica Romana, al suo debutto per l’istituzione, giovedì 9 febbraio in concerto al Teatro Argentina (ore 21), a fianco della pianista inglese Kathryn Stott in un programma che spazia fra alcune delle pagine più celebri per violoncello e pianoforte di Brahms, Chopin e Prokof’ev. Ad impreziosire il debutto, è lo strumento che Poltéra impugnerà, il leggendario “Mara” costruito da Antonio Stradivari a Cremona nel 1711 che deve il suo nome al primo proprietario conosciuto, Giovanni Mara, violoncellista che venderà lo strumento per pagare i debiti. Passato in mano a vari violoncellisti nel corso di due secoli, nel 1961 a causa di un naufragio di una nave nel Rio de la Plata, mentre il proprietario, Amedeo Baldovino, si trovava con il Trio di Trieste, lo strumento viene recuperato dopo essere rimasto immerso molte ore nell’acqua. Ci sono voluti tre anni di restauro e ricomposizione delle parti perché lo strumento potesse riprendere a suonare, ed è ora affidato al talento e alla cura di Christian Poltéra.

Svizzero di Zurigo, classe 1997, Poltéra inizia giovanissimo la carriera. A 17 anni viene chiamato a sostituire Yo-Yo Ma nel Concerto di Elgar con la Tonhalle Orchestra Zurich diretta da David Zinman, pochi anni dopo riceve il Borletti-Buitoni Award, viene nominato BBC New Generation Artist e per il 2006-07 è fra le Rising Stars della European Concert Hall Organization (ECHO). Da allora è invitato a suonare solista con le più celebri orchestre internazionali, è un appassionato camerista, e vanta una nutrita e premiata serie di CD.

 
Il concerto si apre con lo Scherzo per la Sonata F.A.E. di Johannes Brahms, scritto nel 1853 in collaborazione con Dietrich e Schumann per omaggiare Joseph Joachim, all’epoca giovane violinista di cui già si ammirava il grande talento. È del 1949 la Sonata op. 119 di Sergej Prokof’ev, anche questa dedicata a un giovane virtuoso violoncellista della metà del XX secolo, il grande Mstislav Rostropovič. La Sonata chiude virtualmente la produzione di musica cameristica di Prokof’ev e apre le porte al talento di questo giovane e promettente interprete che la eseguì, con l’autore al pianoforte, a Mosca nel ’51. La Sonata per violoncello e pianoforte op. 65 che chiude la serata, è uno dei rari pezzi che Fryderyk Chopin non compose per il solo pianoforte. Fra dubbi e ripensamenti vide la luce fra il 1845 e il ‘46, dunque negli anni maturi del compositore e si lega all’amicizia fra il musicista polacco e il violoncellista August-Joseph Franchomme.

foto da comunicato stampa

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