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Uomini violenti, dalla Procura due ordinanze per allontanarli dalle famiglie

In un caso la violenza era rivolta verso la madre che si rifiutava di dargli i soldi per la droga, nell'altro caso, molestie e minacce ad una donna che l'aveva lasciato.

printDi :: 05 novembre 2020 22:12
Uomini violenti, dalla Procura due ordinanze per allontanarli dalle famiglie

(AGR) Due diverse ordinanze sono state notificate ad altrettanti soggetti da parte degli agenti della Polizia di Stato del VI Distretto Casilino, diretto da Michele Peloso. Il primo destinatario del provvedimento è un romano di 41 anni, ritenuto responsabile di maltrattamenti e tentata estorsione nei confronti della madre. L’uomo, dedito all’abuso di stupefacenti e alcol,  attraverso condotte sistematiche e reiterate nel tempo, costituite da minacce, vessazioni ed intimidazioni per futili motivi è riuscito, varie volte, anche aggredendola, ad estorcerle  denaro.

Svariati sono gli episodi di violenza accertati, avvenuti dal dicembre del 2012 fino all’ultimo verificatosi nel  maggio scorso quando, rientrato a casa, ha minacciato la donna insultandola al fine di farsi consegnare denaro. 

 
Con la notifica dell’ordinanza emessa dal Tribunale di Roma, è stato fatto divieto all’uomo di  avvicinarsi alla casa familiare e ai luoghi frequentati dalla vittima.

Stesso provvedimento è stato notificato ad un cittadino romeno di 29 anni, ritenuto responsabile di atti persecutori nei confronti di una donna con cui ha avuto una relazione sentimentale terminata   nell’ agosto scorso. Anche qui le motivazioni del provvedimento sono state le reiterate molestie e minacce attraverso continue telefonate fatte alla vittima. Dall’agosto del 2020 l’uomo  ha  iniziato anche a presentarsi sotto casa dell’ex, sia la mattina che la sera, aspettando di incontrarla.

Dopo la denuncia presentata dalla donna, gli investigatori del commissariato, raccolti tutti gli elementi utili hanno informato l’Autorità Giudiziaria che ha emesso il provvedimento con il quale è stato imposto all’uomo di non comunicare con la vittima né con gli stretti congiunti della stessa, direttamente o con qualsiasi mezzo, anche telefonico o telematico.

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