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"Una donna fa la differenza contro la violenza", l'8 marzo premiazione delle donne che si sono distinte nella vita

Il Laboratorio Una donna il prossimo 8 marzo organizzerà la premiazione del premio "Una donna fa la differenza contro la violenza" in collaborazione con l'Istituto Giovanni Paolo II, parteciperà il Colonnello dei carabinieri Sergio De Caprio, 'Capitano Ultimo',

printDi :: 03 marzo 2022 22:22
Una donna fa la differenza locandina

Una donna fa la differenza locandina

(AGR) “Alle donne che si sono particolarmente distinte nella vita e nella professione di tutti i giorni contro ogni forma di violenza. A loro è rivolto il nostro evento: alle donne che nella normalità, nella quotidianità diventano eccezionali”. A parlare è Maricetta Tirrito, presidente del Laboratorio Una Donna che l’8 marzo di ogni anno organizza la premiazione “Una donna fa la differenza contro la violenza”. 

L’evento di quest’anno, realizzato con la partecipazione del Complesso Scolastico Internazionale Giovanni Paolo II, avrà come testimonial il Colonnello Sergio De Caprio, 'Capitano Ultimo', l'uomo che arrestò Salvatore Riina, il capo dei capi di Cosa nostra. L’appuntamento si terrà alle ore 11 presso la “Tenuta della Mistica” a Roma.

 
“E’ un onore consegnare un premio a donne che si sono particolarmente distinte in svariati campi, – spiega Tirrito – dalla letteratura, al giornalismo, la famiglia, ma anche in settori come la sicurezza, l’arte e l’imprenditoria.  Quella di martedì sarà una giornata intensa, fatta di lacrime e di gioia, dove vedremo sfilare davanti a noi donne che nella loro normalità fanno la differenza, dando un contributo alla società sempre in punta di piedi, ogni singolo giorno. La donna come mamma, come lavoratrice, come tutto ciò che desidera essere. In una società in cui assistiamo sempre più al disgregamento dei valori, come la famiglia e l’amore, la ricerca e l’affermazione di questi valori diventa fondamentale”. 

“Ci tengo a ribadire che la donna va rispettata 365 giorni l’anno e non solo l’8 marzo, – conclude Tirrito – anche se, purtroppo, assistiamo ad un crescendo di violenza, sia fisica che psicologica, allarmante. Le scuole, le aule consiliari, gli sportelli d’ascolto sono tutti strumenti che abbiamo a disposizione per dire ‘no’ alla violenza sulle donne. Ma quando si assiste a degli abusi, bisogna denunciare e non voltarsi dall’altra parte”.

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