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Roma, truffa del finto Carabiniere, sventata da mamma e figlia, in manette 29enne

Tutto è iniziato quando la figlia entra in casa della madre ed assiste alla telefonata con un sedicente maresciallo che tentava di persuaderla a raccogliere quanto aveva in casa e versarlo a titolo di oblazione. La donna denuncia alla Polizia il tentativo di estorsione che arresta il 29enne

printDi :: 30 giugno 2025 20:19
Roma, truffa del finto Carabiniere, sventata da mamma e figlia, in manette 29enne

(AGR) Spacciandosi per carabiniere, ha inscenato la storia del nipote coinvolto in un incidente per convincere la nonna a consegnare soldi e beni preziosi in cambio del suo rilascio. L’anziana, però, insieme alla figlia, non è caduta nel tranello e ha chiamato la Polizia di Stato. L’uomo, un ventinovenne napoletano, è ora in carcere.

Tutto è iniziato quando la giovane donna entra in casa della madre ed assiste alla telefonata con un sedicente maresciallo che le spiega ciò che era accaduto al nipote. Durante il tentativo di manipolarla per persuaderla a raccogliere quanto avesse in casa e versarlo a titolo di oblazione, l’anziana descrive punto per punto la conversazione alla figlia, che, senza esitare un attimo, contatta gli uffici del Commissariato Esquilino e racconta ai poliziotti del tentativo di estorsione in atto ai danni della mamma.

 
Dopo poco, gli agenti si sono predisposti lungo il perimetro dell’edificio per monitorare eventuali movimenti sospetti. Proprio in quel frangente, la loro attenzione viene catturata da un giovane che, parlando al cellulare, cammina avanti e indietro nei pressi del citofono guardandosi intorno per sincerarsi di non essere osservato. In contemporanea, uno degli agenti, in vivavoce con la figlia della vittima, assiste alle continue ed insistenti chiamate con cui – prima sedicenti carabinieri, poi una persona che accennava a camuffare la voce del nipote disperato – invitano l’anziana a raccogliere soldi e preziosi in un sacchetto e lanciarli dalla finestra.

Agganciandosi a quest’ultima richiesta, l’espediente proposto dal poliziotto, rimasto in costante contatto telefonico con la vittima, è stato quello di fingere di assecondare l’estorsore preparando un pacco fittizio con delle posate. Quando l’uomo, dopo essersi guardato attorno, è caduto nella ‘trappola’ e ha raccolto il suo bottino, si è ritrovato circondato dagli agenti, che lo hanno rapidamente bloccato nonostante il suo vano tentativo di opporre loro resistenza per guadagnarsi la fuga.

Condotto presso gli uffici del Commissariato Esquilino, il giovane è stato arrestato in quanto gravemente indiziato dei reati di estorsione aggravata e continuata e resistenza a Pubblico Ufficiale. L’operato della Polizia di Stato è stato convalidato dall’Autorità Giudiziaria, che ha disposto nei confronti del ventinovenne la misura dell’obbligo di dimora presso la sua residenza unita all’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria.

Sono in corso ulteriori verifiche per individuare eventuali altre persone responsabili in concorso dell’episodio ai danni dell’anziana.

Per completezza si precisa che le evidenze investigative sopra descritte attengono alla fase delle indagini preliminari e che, pertanto, l’indagato deve ritenersi innocente fino ad accertamento definitivo con sentenza irrevocabile di condanna.Quanto sopra, si comunica, nel rispetto dell’ indagato da ritenersi  presunto  innocente, in considerazione dell'attuale fase del procedimento, ovvero quella delle indagini preliminari, fino a un definitivo accertamento di colpevolezza con sentenza irrevocabile e al fine di salvaguardare il diritto di cronaca costituzionalmente garantito.

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