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Roma, smantellata piazza di spaccio a Ponte di Nona, 12 in manette

Operazione antidroga della Polizia di Stato, denominata: “operazione Giulio Cesare”. Smantellata una piazza di spaccio a Ponte di Nona: sequestrati oltre 15 kg. Di stupefacente, 4 pistole ed 1 giubbotto antiproiettile.

printDi :: 04 giugno 2020 16:22
Roma, smantellata piazza di spaccio a Ponte di Nona, 12 in manette

Roma, smantellata piazza di spaccio a Ponte di Nona, 12 in manette

(AGR) Operazione antidroga della Polizia di Stato: “operazione Giulio Cesare”. Smantellata piazza di spaccio a Ponte di Nona: sequestrati oltre 15 kg. di stupefacente, 4 pistole ed 1 giubbotto antiproiettile.Questa mattina la Squadra Mobile, coordinata dalla DDA di Roma, ha eseguito 12 arresti che hanno consentito di smantellare una banda, dedita al traffico e allo spaccio di sostanze stupefacenti a Ponte di Nona, quali: cocaina, eroina, hashish e marijuana. Sequestrati oltre 15 kg. di stupefacente, 4 pistole ed 1 giubbotto antiproiettile.

Roma, smantellata piazza di spaccio a Ponte di Nona, 12 in manette

Roma, smantellata piazza di spaccio a Ponte di Nona, 12 in manette

La banda attiva nel traffico di sostanze stupefacenti e nella detenzione illegale di armi da fuoco, era organizzata militarmente con l’aggravante di essere armata. Operava nella zona Roma-Est, Ponte di Nona, dove era presente una piazza di spaccio che rendeva il quartiere ostaggio di pusher e assuntori di sostanza stupefacente. La piazza di spaccio era situata tra i caseggiati del comprensorio Don Primo Mazzolari dove venivano occupati illegalmente interi spazi pubblici e privati. L’impiego di vedette, posizionate nei punti nevralgici del quadrilatero, consentiva di scorgere l’improvviso arrivo delle Forze dell’Ordine e quindi di allertare i pusher di turno, consentendogli di disfarsi dello stupefacente e trovare riparo nella fuga all’interno dei cortili condominiali.Il gruppo utilizzava un ingegnoso sistema di allarme : gli spacciatori segnalavano tra i turnisti il sopraggiungere delle pattuglie attraverso un braccialetto che generava una vibrazione al polso, evitando così urla e fischi che sono tipici delle sentinelle ingaggiate presso le solite piazze di spaccio.

 
 Il sodalizio pretendeva dai pusher turnazioni anche in orari notturni, garantendo così la continuità dello smercio di droga durante l’intera giornata sino al mattino inoltrato.

L’indagine, denominata “GIULIO CESARE”, è scaturita dall’arresto di G.M., per detenzione ai fini di spaccio di 3 Kg. di cocaina, suddivisa in 3 panetti da 1 Kg cadauno, occultata all’interno di un vano appositamente ricavato nell’ autovettura, attivabile tramite un sofisticato congegno manuale ed elettronico.

Con l’ausilio delle intercettazioni telefoniche ambientali gli investigatori risalivano ai vertici del sodalizio criminale costituito da un intero nucleo familiare e, partendo dalla catena di comando, si perveniva all’identificazione di tutto l’ organigramma. Il capo dell’organizzazione era C. C., già tratto in arresto da questa Squadra Mobile nel 2013 per traffico di cocaina. Un vero “capo famiglia”, nel senso criminale del termine che, usufruendo di diversi legami con la malavita romana, gestiva l’attività di reperimento della sostanza stupefacente. Inoltre, assicurava periodici rifornimenti di droga ai figli dai quali pretendeva i pagamenti dello stupefacente, dispensando direttive e consigli secondo la sua esperienza criminale: tutelando l’operato illecito dei figli, quindi, preservava il buon funzionamento e lo sviluppo del sodalizio. I due figli gestivano l’immissione della droga sul mercato e si occupavano di reclutare i pusher. Una banda a conduzione famigliare, in sostanza, dove tutti avevano un ruolo preciso. Il lungo e complesso lavoro investigativo (attività censorie, servizi di o.c.p., arresti, perquisizioni e sequestri) ha consentito di delineare un quadro probatorio inequivocabile. Le fonti di prova raccolte venivano oltremodo avvalorate dai numerosi sequestri di droga e armi. Nel corso delle indagini sono stati arrestati diversi spacciatori, venivano contestate violazioni amministrative agli assuntori. Venivano sequestrati complessivamente 15 Kg di sostanza stupefacente di varia tipologia: cocaina, eroina, crack, hashish, marijuana, amnesia, metanfetamina, nonché n. 4 pistole, n. 1 giubbotto antiproiettili e numerose  munizioni. 

Roma, smantellata piazza di spaccio a Ponte di Nona, 12 in manette

Roma, smantellata piazza di spaccio a Ponte di Nona, 12 in manette

La prepotenza con cui s’impossessavano di locali e appartamenti del comprensorio, nonché la spregiudicatezza con cui affrontavano le Forze dell’Ordine anche durante le indagini, palesava la loro convinzione di essere personaggi intoccabili alla stessa stregua di un sovrano con poteri smisurati: da questo scaturiva la denominazione dell’operazione di polizia “GIULIO CESARE”.

Il terrore ingenerato non solo tra i residenti, ma tra gli stessi consociati, costringeva gli spacciatori arrestati al silenzio assoluto e quindi ad affermazioni del genere.. …che voi cantà ..! io non so niente, che voi cantà, che devo morì!? ma che stamo a giocà!?

La solidità di un sistema malavitoso collaudato, ritenuto indissolubile, nonché l’indeterminatezza del programma criminoso ideato dagli esponenti apicali dell’organizzazione, generava l’arrendevolezza dei consociati e la convinzione che nulla poteva cambiare : “può zompare qualcuno, ma non il sistema

L’esecuzione dell’operazione ha richiesto complessivamente l’impiego di oltre 100 agenti della Polizia di Stato. Durante l’esecuzione degli arresti, nel caseggiato, da una delle palazzine venivano lanciati numerosi vasi e gabinetti contro gli operatori di Polizia, al fine di interrompere e ostacolare l’attività in corso.

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