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Roma, ruba una bici elettrica nel Palazzo di Giusitizia, ripreso dalle telecamere finisce in manette 36enne

L'uomo si trovava all’interno della città Giudiziaria di Piazzale Clodio , imputato per un furto di un autoradio, ha asportato una bicicletta elettrica che era parcheggiata all’interno dei cortili.L’uomo all’uscita dell’udienza ha portato via la bicicletta. Ripreso dalle telecamere è stato arrestato

printDi :: 13 settembre 2024 11:06
Roma, ruba una bici elettrica nel Palazzo di Giusitizia, ripreso dalle telecamere finisce in manette 36enne

(AGR) Sono serviti pochi giorni agli investigatori della Polizia di Stato del commissariato Palazzo di Giustizia per identificare un italiano di 36 anni, autore del furto di una bicicletta elettrica.
I fatti sono accaduti il 24 aprile scorso, quando l’uomo, all’interno della città Giudiziaria di Piazzale Clodio, ha asportato una bicicletta elettrica che era parcheggiata all’interno dei cortili, assicurata con la catena posta sulla ruota posteriore. L’uomo, che si trovava all’interno del tribunale in quanto imputato per un altro fatto analogo, un furto di un’autoradio avvenuto il precedente 12 marzo, all’uscita dell’udienza ha caricato la bicicletta in spalla, allontanandosi repentinamente.

I poliziotti, ricevuta la denuncia del proprietario della bicicletta, tramite le telecamere di video sorveglianza hanno potuto identificare senza dubbio l’autore del fatto criminoso, permettendo così di chiedere al G.I.P. l’emissione della misura cautelare nei confronti del 36enne che, alla fine degli atti di rito, è stato condotto presso il carcere di Regina Coeli.

Ad ogni modo l’indagato è da ritenere presunto innocente, in considerazione dell'attuale
fase del procedimento, ovvero quella delle indagini preliminari, fino a un definitivo
accertamento di colpevolezza con sentenza irrevocabile.

Quanto sopra, si comunica, nel rispetto dell’ indagato da ritenersi  presunto  innocente, in considerazione dell'attuale fase del procedimento, ovvero quella delle indagini preliminari, fino a un definitivo accertamento di colpevolezza con sentenza irrevocabile e al fine di salvaguardare il diritto di cronaca costituzionalmente garantito.

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