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Roma, pestaggio sul lungotevere, erano in due gli aggressori, domiciliari per 20enne romano

La polizia ha notificato i domiciliari con l'ausilio del braccialetto elettronico ad un secondo uomo, un 20enne romano coinvolto nella vicenda. Lo stesso si trovava nell'auto ed avrebbe innescato con minacce e insulti l’aggressione ai danni della vittima poi finita in ospedale

printDi :: 10 maggio 2024 12:16
Roma, pestaggio sul lungotevere, erano in due gli aggressori, domiciliari per 20enne romano

(AGR) Roma. Uomo picchiato da automobilista a novembre su Lungo Tevere delle Armi. La Polizia di Stato, a seguito di attività d’indagini coordinate dalla Procura di Roma, ha arrestato, in esecuzione di un’ordinanza di misura cautelare personale, un secondo uomo, un 20enne romano che aveva partecipato all’aggressione.
 

Tre denti rotti ed un intervento chirurgico per sanare la frattura del pavimento oculare; questo l’esito di un pestaggio avvenuto ai danni di un automobilista romano nello scorso novembre su lungo Tevere delle Armi,  per il quale la Polizia di Stato, coordinata dalla Procura di Roma, al termine di una complessa indagine, era risalita all’autore, un 21 enne residente a  Pomezia. Per lui, il Giudice per le Indagini Preliminari aveva disposto la misura della custodia cautelare in carcere.
Nei giorni scorsi i poliziotti del Commissariato Prati hanno arrestato un secondo uomo, un 20enne romano, in esecuzione di un’ordinanza di applicazione della Misura Cautelare Personale degli arresti domiciliari con il presidio del braccialetto elettronico, coinvolto nella vicenda. Lo stesso si trovava quella notte all’interno dell’auto guidata dall’aggressore, sul lato passeggero, e aveva innescato con minacce e insulti l’aggressione ai danni della vittima che, a seguito del brutale pestaggio, era stata sottoposta a intervento chirurgico per le lesioni riportate. Le accurate indagini condotte dai poliziotti del commissariato di via Ruffini, coordinate dalla Procura di Roma, hanno quindi portato all’arresto del 20enne.

Ad ogni modo l’indagato è da ritenere presunto innocente, in considerazione dell'attuale fase del procedimento, ovvero quella delle indagini preliminari, fino a un definitivo accertamento di colpevolezza con sentenza irrevocabile.

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