Roma-Lido, i pendolari protestano sotto la Regione Lazio
La manifestazione di protesta di questa mattina sotto la sede della Regione Lazio è stata preparata con cura. Lo scorso 6 dicembre, infatti, nel corso di un’assemblea partecipata, con la presenza di molti giovani, aveva messo a punto i preparativi e fissato le priorità. Su una nota diffusa dal Comitato pendolari che chiamava tutti alla partecipazione e mobilitazione sull’argomento si leggeva: “…..è inammissibile lamentarsi quotidianamente e poi non partecipare in prima persona nei momenti decisivi.Diamo un segnale di compattezza rispetto ai disagi quotidiani che siamo costretti a subire come utenti di questa disgraziata linea, la peggiore d'Italia degli ultimi quattro anni”. E la risposta stavolta c’è stata. La manifestazione di protesta è iniziata come previsto verso le 11. I pendolari della Roma Lido erano assieme a quelli della Roma Nord che lamentano gli stessi, pesanti disagi. I continui disservizi registrati sulle due linee hanno fatto esplodere la protesta: i continui guasti (verificatesi soprattutto nelle ore di punta), i salti delle corse, viaggiare su vagoni stracolmi, hanno trasformato il “viaggio” dal litorale al centro di Roma in una sorta di “pellegrinaggio”. Dal 1 gennaio 2020 la gestione della Roma-Lido tornerà alla Regione che, una volta per tutte dovrà mettere mano all’ammodernamento e ristrutturazione della linea ferroviaria. I primi miglioramenti, promette la Regione, arriveranno solo nel 2022 (quando entreranno in servizio i nuovi treni). Intanto sale alto il tono della protesta:”Siamo qui ribadire alla Regione Lazio di mettere in campo tutte le energie necessarie a migliorare il servizio attualmente erogato da Atac” ripetono i pendolari mentre cresce l’indignazione verso quanto trapelato in Commissione capitolina.“Secondo Atac – si legge su facebook alla pagina del Comitato - I cittadini hanno subito “qualche” disagio; facendo un confronto con l’anno 2018, rispetto al programma di servizio, le corse effettuate rappresentano ben il 94,5% del preventivato; ad Ottobre il servizio è stato intorno al 97%. I treni rallentano, ma è colpa di due ponti non sicuri sulla Colombo e a Garbatella; scale mobili e ascensori sono tutti funzionanti, anche se quelli di Castel Fusano sono fermi da tre anni (ma non è colpa Atac). I 180 milioni di euro per la Roma-Lido da poter spendere subito (son sempre quelli del Patto per il Lazio dell’aprile 2016); per i treni nuovi sono partite le lettere di acquisizione dei primi 11 (ma sarà possibile salirci a bordo non prima di metà del 2022), perché non hanno neppure aperto le offerte pervenute e degli altri promessi … non v’è certezza alcuna…..”
La difesa della municipalizzata da parte del comune ha poi fatto esplodere la protesta: “Sono state una perla di “saggezza” le parole del Comune a difesa di ATAC: “Se i treni e le infrastrutture sono quello che sono….” è già tanto quello che ha fatto ATAC fin adesso. Da quattro anni – si legge - le Giunte regionali di Zingaretti non fanno altro che produrre, modificare o revocare Delibere e partorire comunicati e conferenze stampa, che non aggiungono una sola traversina od un solo metro di binario alla situazione attuale e forse neppure a quella del prossimo futuro”.