Ostia i Presidi sanitari a rischio chiusura?

Non è un problema economico, ma di legge che attualmente non prevede l’obbligatorietà dei presidi sanitari nelle scuole, così il Direttore Sanitario della ASL Roma D giustifica la scelta Aziendale di chiudere i presidi sanitari nelle scuole del X Municipio, presentando il protocollo d’intesa nell’incontro del 3 settembre 2014 alle ore 11:00, presso la sala Raffaello piano terra in via di Casalbernocchi 7, ai Comitati di Quartiere e Associazioni, un protocollo presentato a giochi fatti senza il coinvolgimento di quest’ultimi e dei genitori.
Una scelta politico-aziendale della ASL Roma D che lascia molti dubbi sulle reali capacità di soddisfare la richiesta di assistenza sanitaria continua per quei bambini che ne hanno necessariamente esigenza e per quei casi imprevisti.
L’assistenza CAD che, a detta dei referenti ASL, avrà un costo di gestione superiore rispetto al mantenimento dei presidi sanitari scolastici, prevede il coinvolgimento del personale scolastico nel somministrare i farmaci attraverso un percorso formativo che un team specializzato presterà in tutte le scuole di ordine e grado, sia statali che comunali, del X Municipio, una formazione che prevede tempi lunghi considerato il numero di scuole coinvolte.
Il protocollo d’intesa ha una durata di 3 mesi, con scadenza al 31 dicembre 2014 e oltre a prevedere un’assistenza domiciliare, prevede, nel caso in cui la Commissione Sanitaria ne certifichi l’esigenza, un’assistenza individuale. Un costo di gestione, quindi, che andrebbe ad incidere notevolmente qualora nella stessa scuola vi sia un infermiere assegnato al singolo bambino e uno o più infermieri che svolgano l’assistenza domiciliare per la somministrazione dei farmaci. Per tale motivo i Comitati di Quartiere e le Associazioni aderenti all’iniziativa “Si ai presidi sanitari nelle scuole” hanno chiesto, in sede d’incontro, che vengano forniti e resi pubblici i costi del servizio per i presidi sanitari, del servizio CAD e il numero di accessi ai presidi sanitari ove erano istituiti.
Dubbi notevoli restano anche su chi deve somministrare i farmaci, da quanto emerge dall’incontro, la ASL vorrebbe che siano proprio i docenti a farlo e solo di fronte ad un loro rifiuto sarebbero costretti a coinvolgere un infermiere del CAD. Per quanto riguarda i luoghi dove prestare gli interventi sanitari, solo gli Istituti scolastici ove era presente il presidio sanitario sono dotati di una struttura idonea, per tutte le altre scuole, la ASL ancora deve prevedere delle soluzioni che rispettino i criteri igienico-sanitari.
Le famiglie i cui figli necessitano di assistenza e/o erano già in carico ai presidi sanitari scolastici, devono inviare al Dirigente Scolastico della scuola in cui hanno iscritto il bambino e alla Asl RM D la richiesta di attivazione dell’assistenza per la presa in carico del proprio figlio chiedendo contestualmente un tempestivo incontro volto a definire e concordare le azioni, le procedure, i protocolli attivati o da attivare finalizzati a rispondere alle specifiche necessità di assistenza dell’alunno/studente e a garantirne l’immediata ed appropriata presa in carico.
ALAMA - Ass. Laziale Asma e Malattie Allergiche e FederASMA e ALLERGIE Onlus - Federazione Italiana Pazienti associazioni che aderisco all’iniziativa “Si ai presidi sanitari nelle scuole”, metteranno a disposizione il modulo, che sarà distribuito ai genitori, contenente la richiesta di presa in carico per la somministrazione dei farmaci a scuola al proprio bambino e la richiesta di incontro.
I genitori dovranno presentare il modulo, quanto prima, al Dirigente Scolastico e al Direttore Generale della ASL RMD, inviandolo ad entrambi gli indirizzi o per posta con raccomandata con ricevuta di ritorno o consegnandolo a mano facendosi rilasciare ricevuta di avvenuta protocollazione.I presidi sanitari nelle scuole, dunque, chiudono non per un problema economico ma per una legge che oggi non li regolamenta e solo di fronte a questa o ad una sentenza di tribunale, come dichiarato dal Direttore Sanitario, l’Asl Roma D provvederà ad impiegare un numero di infermieri idoneo per altrettanti bambini che necessitano di assistenza continua o ad istituire i presidi sanitari nelle Scuole del X Municipio.Cambia il Direttore Generale della ASL, cambiano i criteri con i quali si decide che in assenza di legge non possono essere istituti i presidi sanitari nelle scuole, quando il precedente protocollo d’intesa ne dimostrava la fattibilità. Modalità e servizio di assistenza, queste, che non trovano consensi nei Comitati di Quartiere e Associazioni portavoce dei cittadini.
La proposta di legge per l’istituzione dei presidi sanitari nelle scuole, la N.17 del 18 aprile 2014 esiste, i Comitati di Quartiere e le Associazioni che hanno aderito all’iniziativa “Si ai presidi sanitari nelle scuole” la sostengono promuovendo la petizione cittadina, cartacea e online, affinché tutte le scuole della Regione Lazio ne siano dotati per la salvaguardia dei diritti alla salute e allo studio di tutti i bambini.