Ostia, i commercianti verso una serrata "dimostrativa", chiedono un progetto concreto per il rilancio del litorale romano
Giorgio Gastaldi, presidente associazione Ostia, imprese e professioni: "Abbiamo deciso che attueremo una protesta eclatante e comunque inserita in un contesto di legalità. Sarà un Comitato composto dai rappresentanti delle associazioni presenti ieri a decidere le modalità ed il giorno


(AGR) Serve un progetto politico per il rilancio del litorale, necessario un cambio di passo. Esercenti e professionisti si sono incontrati ieri in tarda mattinata al Bar Sisto, l’idea era quella di redigere un documento di protesta per stimolare la politica ed il risultato, invece, è stato che il confronto, al quale hanno partecipato un centinaio di persone, ha fatto lievitare la protesta. Entro il 15 luglio, infatti, si sta preparando una serrata dei pubblici esercizi, magari solo dimostrativa e limitata agli ultimi 15 minuti dell’orario d’apertura, ma un segnale di un malcontento delle categorie produttive si vuole dare.
A stabilire le modalità sarà, nei prossimi giorni un costituendo Comitato. “La partecipazione straordinaria di ieri – spiega Giorgio Gastaldi, presidente dell’associazione: “Ostia, imprese e professioni” che ha organizzato l’incontro al Bar Sisto – ci ha convinto ad andare avanti. Non c’erano solo esercenti ma erano rappresentate tutte le categorie imprenditoriali, dai ristoratori agli albergatori, era presenta la Confesercenti, c’erano i rappresentanti di tutte le associazioni di strada dei commercianti e tutti hanno condiviso con noi le perplessità che viviamo tutti i giorni. L’analisi ha ribadito che per fare impresa è necessario avere certezze, allo stato attuale, invece, si sta navigando a vista. Siamo all’inizio della stagione estiva, la seconda a guida di Roberto Gualtieri, ebbene, cosa si sta preparando ed organizzando per la città e per promuovere l’estate al mare? Non abbiamo notizie in merito. Non ci sono progetti, o meglio, se ci sono, non sono stati spiegati alla città. E poi c’è il degrado. Non avevamo mai raggiunto questi limiti. Difficile lavorare in questa situazione”.