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Operazione "Resilienza 2", la nuova mafia del quartiere di Borgo Vecchio a Palermo

Nuovi arresti effettuati a Palermo nei confronti di individui ritenuti a vario titolo responsabili dei delitti di concorso esterno in associazione mafiosa, traffico di sostanze stupefacenti, furti, ricettazione ed estorsioni

printDi :: 25 marzo 2021 20:32
Operazione Resilienza 2, la nuova mafia del quartiere di Borgo Vecchio a Palermo

(AGR) Questa mattina, su delega dalla Procura Distrettuale Antimafia di Palermo, i Carabinieri del Comando Provinciale hanno dato esecuzione all’ordinanza di custodia cautelare, emessa dal G.I.P. presso il Tribunale di Palermo nei confronti di 14 indagati (1 in carcere, 11 ai domiciliari e 2 obblighi di presentazione alla PG), ritenuti a vario titolo responsabili dei delitti di concorso esterno in associazione mafiosa, traffico di sostanze stupefacenti, furti, ricettazione ed estorsioni consumate e tentate, tutti reati aggravati dal metodo mafioso e sfruttamento della prostituzione

La prima fase dell’operazione, conclusa con l’esecuzione dei fermi di indiziati di delitto del 12 ottobre 2020, aveva permesso di individuare il controllo del territorio nel quartiere di Borgo Vecchio messo in atto dalla nuova mafia ed era emersa, nell’occasione, anche la ribellione al pizzo di molti imprenditori e commercianti locali che, in maniera massiccia, avevano collaborato con le Autorità e contribuito a far arrestate i loro estortori.Nel secondo troncone dell’indagine, emergono invece alcuni reati fine dell’associazione che, in tema di esercizio del potere mafioso e di controllo capillare del territorio, connotano plasticamente la pervicacia e l’aggressività della famiglia mafiosa Infatti, le investigazioni restituiscono, ancora una volta, uno spaccato caratterizzato dalla continua ricerca, da parte di cosa nostra, del consenso verso un’ampia fascia della popolazione.

I mafiosi, in sostanza, continuano a rivendicare, con resilienza, una specifica “funzione sociale”, attraverso alcune manifestazioni tipiche della loro attività criminale, che si sono esplicitati:

- nella gestione delle feste rionali;

- nell’organizzazione dei traffici di stupefacenti (funzionali a rimpinguare la cassa del sodalizio);

- nella gestione di alcuni gruppi criminali dediti ai furti di veicoli e ai conseguenti cavalli di ritorno, anch’essi funzionali ad alimentare le casse della consorteria.

Nel corso dell’attività d’indagine, inoltre, è emerso un contesto ambientale nell’ambito del quale si sono configurate ingerenze di alcuni esponenti mafiosi palermitani nella risoluzione di alcune controversie sorte all’interno dei gruppi organizzati della tifoseria della locale squadra di calcio.

Secondo le valutazioni del GIP e della DDA di Palermo sussistono gravi indizi a carico in ordine ai fatti che seguono.

Le indagini hanno anche dimostrato che la nuova mafia di Borgo Vecchio ha organizzato, anche in relazione alle esigenze di sostentamento economico dei sodali, un florido traffico di sostanze stupefacenti. Dal complesso delle investigazioni emergono i ruoli dei singoli associati, i dettagli organizzativi, la contabilizzazione degli investimenti e dei ricavi, nonché l’afflusso di denaro nella cassa della famiglia mafiosa.

I FURTI E LE ESTORSIONI CON IL “CAVALLO DI RITORNO”

Infine, l’operazione ha permesso di evidenziare, ancora di più, la capacità di controllo capillare del territorio da parte degli affiliati al sodalizio mafioso in trattazione. Infatti, qualsiasi attività illecita non sarebbe potuta essere svolta all’interno del quartiere di Borgo Vecchio senza l’avallo di cosa nostra e senza aver destinato parte degli utili alla cassa della famiglia mafiosa. Non fanno eccezione i ladri di biciclette o di motocicli i quali, oltre ad essere assoggettati alla “prevista” autorizzazione, devono anche destinare al sodalizio mafioso parte dei proventi della ricettazione o della restituzione ai legittimi proprietari con il cosiddetto metodo del “cavallo di ritorno”.

Il relativo approfondimento investigativo svelava l’esistenza di un’autonoma organizzazione criminale specializzata in tale settore, completamente asservita a cosa nostra.

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