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Minacce ed ingiurie al presidente del Consiglio Superiore della sanità per la campagna vaccinale, perquisizioni domiciliari e sequestro cellulari e computer

Il cerchio si stringe attorno ai responsabili. I carabinieri sarebbero risaliti a 13 mittenti delle mail offensive. I cinque soggetti che avevano proferito minacce di morte a pequisizione domiciliare. Sono stati inoltre sequestrati i cellulari ed i compiuter

printDi :: 15 ottobre 2022 19:55
Carabinieri le indagini sulle minacce via mail

Carabinieri le indagini sulle minacce via mail

(AGR) I Carabinieri del Comando Provinciale di Roma, su delega della locale Procura della Repubblica e con il supporto dei Carabinieri dei Comandi Provinciali di Torino, Faenza, L’Aquila, Parma e Taranto, hanno eseguito alcune perquisizioni domiciliari nei confronti di soggetti indiziati di essere gli autori delle minacce di morte e delle ingiurie indirizzate al Presidente del Consiglio Superiore di Sanità del Ministero della salute e coordinatore del Comitato tecnico scientifico, prof. Franco LOCATELLI.

 Le minacce erano state veicolate, a partire dallo scorso mese di febbraio, attraverso numerosi messaggi di posta elettronica indirizzati al prof. LOCATELLI, quando lo stesso era promotore della campagna vaccinale e delle disposizioni relative alle misure anti-covid19. Nello specifico, i Carabinieri della Sezione Indagini Telematiche del Nucleo Investigativo di Roma, coordinati dalla Procura della Repubblica di Roma, hanno individuato i 13 mittenti delle numerose mail inviate, sottoponendo i cinque soggetti che avevano proferito le minacce di morte a perquisizione domiciliare.

A questi ultimi, residenti nelle province di Torino, Faenza, L’Aquila, Parma e Taranto, sono stati sequestrati i telefoni cellulari ed i computer che verranno sottoposti ad accurata analisi al fine di accertare la concretezza delle minacce proferite e la loro eventuale appartenenza a frange estremiste. È doveroso precisare che si è nella fase delle indagini preliminari e che le persone in questione devono considerarsi non colpevoli sino alla eventuale condanna definitiva.

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