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Maxi operazione antimafia a Pagani: 88 arresti contro il clan Fezza-De Vivo

Blitz di Polizia, Carabinieri e Guardia di Finanza tra Salerno e Napoli: sgominata un’organizzazione criminale dedita a droga, estorsioni e traffici illeciti

printDi :: 11 settembre 2025 17:43
Maxi operazione antimafia a Pagani

Maxi operazione antimafia a Pagani

(AGR) Pagani blindata all’alba. Polizia e Carabinieri hanno messo a segno una delle più imponenti operazioni antimafia degli ultimi anni. Nel mirino il clan Fezza-De Vivo, storico gruppo camorristico attivo tra Pagani, Salerno e Napoli.

Il bilancio è pesantissimo: 88 indagati, di cui tre minorenni. Per 79 sono scattate le manette in carcere, per altri 9 gli arresti domiciliari.

 
Le forze dell’ordine hanno impiegato elicotteri, unità cinofile e decine di uomini sul campo. In parallelo, la Guardia di Finanza ha eseguito sequestri di beni di lusso e proprietà non compatibili con i redditi dichiarati.

Gli indagati devono rispondere, a vario titolo, di associazione mafiosa, traffico di droga, tentato omicidio, estorsioni, riciclaggio, detenzione di armi da guerra e furti d’auto.

Pagani al centro di una maxi operazione antimafia: 88 indagati

Pagani al centro di una maxi operazione antimafia: 88 indagati

Il clan imponeva tangenti e controllava le piazze di spaccio di Pagani, rifornendo anche gruppi criminali più piccoli. Le donne del sodalizio avevano un ruolo chiave: gestivano la cassa comune e distribuivano i proventi illeciti tra affiliati liberi e detenuti.

Le indagini telematiche hanno svelato un traffico internazionale con collegamenti in Sud America, Spagna e Olanda. In pochi mesi sarebbero stati movimentati 600 kg di hashish, 100 kg di marijuana e 35 kg di cocaina.

Le forze dell’ordine hanno inoltre rinvenuto un arsenale: armi da guerra tra cui Kalashnikov, mitragliatori Uzi, pistole Skorpion,

Le forze dell’ordine hanno inoltre rinvenuto un arsenale: armi da guerra tra cui Kalashnikov, mitragliatori Uzi, pistole Skorpion,

Nel covo del clan, gli investigatori hanno trovato un vero arsenale: Kalashnikov, pistole mitragliatrici, fucili Skorpion, giubbotti antiproiettile e oltre 1.000 munizioni.

Il gruppo non si limitava a Pagani. Voleva conquistare anche i territori di Sant’Antonio Abate e Santa Maria la Carità, nel napoletano. Un’espansione che ha provocato scontri violenti con bande rivali, tra pestaggi e agguati a colpi di pistola.

Parallelamente, il clan era coinvolto anche nei furti di auto di lusso e nel cosiddetto “cavallo di ritorno”, estorcendo denaro ai proprietari in cambio della restituzione dei veicoli.

L’operazione segue quella del 2022, quando furono arrestate altre 25 persone legate allo stesso clan. Oggi la nuova ondata di arresti rappresenta un duro colpo alla camorra paganese.

Quanto sopra, si comunica, nel rispetto degli indagati che sono da ritenere presunti innocenti, in considerazione dell'attuale fase del procedimento, ovvero quella delle indagini preliminari, fino a un definitivo accertamento di colpevolezza con sentenza irrevocabile e al fine di salvaguardare il diritto di cronaca costituzionalmente garantito.

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