In manette due poliziotti "corrotti" ed un siriano, nessun controllo ai varchi dell'aeroporto
La polizia ha raccolto gravi indizi di colpevolezza nei confronti dei due fratelli agenti e del cittadino siriano, in qualità di corruttore che attraverso la copertura dei due poliziotti poteva transitare ai varchi dell'aeroporto senza controlli


(AGR) Un cittadino siriano e due poliziotti sono stati tratti in arresto dalla Polizia di Stato in esecuzione di Ordinanza di custodia cautelare in carcere per corruzione. Un cittadino messicano sottoposto alla misura cautelare del divieto di dimora e di accesso nel territorio del Comune di Roma. Al termine delle attività di polizia giudiziaria sono stati raccolti gravi indizi di colpevolezza, a carico dei due fratelli poliziotti, in qualità di corrotti e del cittadino siriano, quale corruttore, in ordine al reato di corruzione per l’esercizio della funzione.
Le indagini, che hanno portato all’emissione delle Ordinanze restrittive, avviate nel maggio 2018 e conclusesi circa un anno dopo, sono state coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Roma.I principali elementi probatori sono stati acquisiti attraverso lo svolgimento di una intensa attività tecnica e con lo svolgimento di servizi O.C.P. con l’acquisizione della documentazione presso gli Uffici di Polizia coinvolti, tesi a riscontrare quanto emerso di illecito.
Nel prosieguo delle attività d’indagine si sono delineati in maniera più chiara le finalità dei rapporti tra il predetto e gli appartenenti alla Polizia di Stato in servizio presso l’aeroporto di Fiumicino, postisi a completa disposizione del siriano, al punto da permettere a lui e ad altri soggetti dal medesimo indicati, di eludere i controlli di sicurezza dai varchi per i voli di linea in entrata ed uscita.
In particolare, i due fratelli, si adoperavano, come ordinatogli dal Siriano, nel farlo entrare ed uscire indisturbato dall’aeroporto ove prestano servizio, e su disposizione dello stesso, favorivano anche un’ altro sodale, il messicano, il quale, non venendo sottoposto ai controlli doganali, riusciva ad esportare valuta e diamanti non dichiarati.