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I Cobas contro la nuova organizzazione sanitaria

print13 novembre 2014 23:10
I Cobas contro la nuova organizzazione sanitaria
(AGR) Denuncia dei Cobas: “Con un incredibile, ingiustificabile e vergognoso blitz la Direzione Aziendale, attraverso un’ ”informativa” del 16 ottobre 2014, ha disposto, con la massima urgenza, il trasferimento, entro e non oltre il pomeriggio del 21 ottobre 2014, degli operatori e delle operatrici della UOCI TSMREE in servizio presso il S. Agostino, dal secondo al primo piano.Tale spostamento si è “reso necessario” per avviare la ristrutturazione del Presidio suddetto e per la realizzazione della “Casa della Salute” prevista, secondo anche quanto annunciato in occasione del Consiglio Straordinario del X Municipio del 7 ottobre u.s. dal Direttore Generale Dott. Vincenzo Panella, entro l’anno in corso.

Ancora una volta assistiamo a un improvviso e repentino spostamento, come se non fossero bastate l’esperienza, la storia e le vicende che hanno accompagnato i precedenti trasferimenti e le collocazioni dei Servizi Socio-Sanitari di questo territorio.

Allora, come oggi, tali trasferimentiavvennero in modo rocambolesco e al di fuori di ogni criterio di programmazione ed organizzazione, creando disservizi e non pochi disagi agli operatori e ai cittadini utenti, in previsione della realizzazione del Progetto, presso il Presidio S. Agostino, della “Casa della Salute della Donna e del Bambino”.

Si disse allora che tale sacrificio si rendeva necessario proprio perché, all’interno di quel Presidio, dovevano trovare giusta ed idonea collocazione, nell’ambito del suddetto Progetto, motivo stesso dello stanziamento e del finanziamento per i lavori di ristrutturazione del Presidio S. Agostino, quei Servizi ivi esistenti come il Consultorio Familiare, Tsmree, Vaccinazioni, ecc..

Il Progetto prevedeva inoltre una serie di attività, iniziative ed interventi idonei per essere completamente e definitivamente realizzato (v. Sportello Antiviolenza, Centro per il Bambino Autistico, ecc.). Tale disposizione, riteniamo, non solo rappresenti l’abbandono e l’annullamento del “Progetto della Casa della Salute della Donna e del Bambino”, tanto propagandato, celebrato e inaugurato più volte, ma evidenzia il rischio che servizi fondamentali,come il Tsmree possano subire, in un territorio già carente di strutture e servizi, un ulteriore depotenziamento, se non vero e proprio smantellamento, perché, di fatto, vengono fortemente ridimensionati luoghi e spazi pensati specificatamente per favorire un migliore e più idoneo approccio comunicativo/terapeutico/riabilitativo. Spetterà la stessa sorte al Consultorio Familiare di Ostia, che si ricorda essere l’unico, insieme al Consultorio Familiare di Acilia, presente nel X Municipio quando ne sarebbe previsto 1 ogni 20.000 abitanti e per i quali servizi sono stati definiti precisi requisiti e criteri strutturali, tecnici e organizzativi come da Decreto della Regione Lazio n° 90 del 10/11/2010?

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