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Gli "stranieri in classe": se il ministro Valditara visitasse Torpignattara... scoprirebbe una scuola davvero inclusiva

Contro la segregazione scolastica e il tetto di stranieri in classe, c'è il modello Torpignattara a Roma. Con il progetto Galassia Torpigna si sperimenta un protocollo operativo per la scuola inclusiva: un'alleanza che valorizza le differenze, anziché trasformarle in disuguaglianze.

printDi :: 05 aprile 2024 13:51
Integrazione scuola

Integrazione scuola

(AGR) È di qualche giorno fa l'ennesima dichiarazione del governo che svela, più di altre, la natura escludente e razzista che ne informa la visione del mondo e della società, scuola inclusa. Il ministro dell'istruzione Valditara – con l'incondizionato appoggiato di Matteo Salvini - è infatti tornato a proporre un tetto per gli alunni stranieri in classe, in modo da garantire che la maggioranza di ogni classe, di ogni scuola del paese sia composta da “italiani”.

L'affermazione, che mette in discussione il principio di inclusione che fonda il nostro sistema educativo nonostante il tentativo di mascherarla con la retorica della “vera integrazione”, ha giustamente alzato un vespaio di polemiche nel mondo della scuola e tra i tanti e le tante che da Nord a Sud si occupano di sociale e di integrazione.

Fuori dai palazzi c'è il mondo reale. Ma basterebbe al Ministro uscire dalle stanze dei palazzi e scendere nel mondo per incontrare la realtà e rendersi conto che queste parole sono offensive e ottuse, oltre che pericolose.Per esempio, il Ministro Valditara potrebbe prendere un bus e da Palazzo Chigi raggiungerein pochi minuti Torpignattara, o Torpigna come amano chiamarla i suoi abitanti, quartiere multiculturale nel quadrante est di Roma, periferia “a du passi dar centro”, rappresentata alternativamente – a seconda di chi la osserva e la racconta – come laboratorio di convivenza multietnica all’avanguardia o quartiere degradato a rischio esplosione.

Laboratorio Torpignattara

A Torpignattara vivono seconde e ormai anche terze generazioni di ragazzi e ragazze con background migratorio. Non stranieri, ma ragazze e ragazzi italo-bangladesi, italo cinesi, italoegiziani. Per Alessandra Smerilli, presidente di Asinitas, Associazione di Promozione Sociale che da quasi vent’ anni si occupa di educazione, formazione e inclusione sociale “Avere meno stranieri in classe è semplice: basterebbe mettere mano alla legge sulla cittadinanza, concretizzare le diverse e valide proposte di legge che sono state presentate negli ultimi anni: dalla proposta dello ius soli temperato e lo ius culturae, che ottennero l’approvazione della Camera nel 2015 non la maggioranza politica per potersi trasformare in legge, e lo ius scholae, che lega l’acquisizione della cittadinanza al compimento di un ciclo di studi, presentato in Parlamento nel 2022 ma uscito dall’agenda politica in breve tempo.”

Proprio a Torpignattara, assieme ad Asinitas, alle scuole Laparelli e Salacone, al Municipio e a numerose associazioni attive sul territorio come Cemea del Mezzogiorno, A Sud, Altramente, Pisacane 0-99, Ecomuseo Casilino e Ascs è da poco iniziato un importante percorso di condivisione e partecipazione che per tre anni scolastici lavorerà a cementare un'alleanza educativa tra istituzioni, scuole e associazioni del territorio per lottare contro l'esclusione e la segregazione scolastica. Si chiama Galassia Torpigna, perchè il modello che intende creare tra tutti gli attori della comunità educante è sinergico: una Galassia dunque, non un insieme di pianeti.

Galassia Torpigna è un progetto selezionato da Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile e Asinitas ne è capofila: “Vogliamo fare in modo che le nostre scuole diventino sempre più aperte, inclusive, capaci di accogliere le sfide e le opportunità che la società multiculturale ci offre. Occorre che le scuole e le associazioni mettano in comune e in campo le esperienze, gli strumenti e le pratiche utili a prevenire e contrastare fenomeni di dispersione o di segregazione scolastica”.
L'obiettivo è sperimentare un protocollo operativo per una scuola interculturale. L'esatto
contrario di quanto auspica Valditara. Un protocollo che risponde alle esigenze reali del territorio, non alle idee retrograde di un ministro. È per questo che agli abitanti delle stanze chiuse del Ministero dell'Istruzione e del Merito farebbe molto bene conoscerlo, e conoscere scuole come la Pisacane e la Deledda, “sono scuole pioniere, apripista di sperimentazione pedagogica, il cui enorme lavoro di mediazione sociale e tenuta del tessuto sociale sul territorio dovrebbe essere riconosciuto e sostenuto dalle istituzioni” conclude Smerilli.

Per saperne di più:
Il progetto https://www.asinitas.org/galassia-torpigna/
Il blog https://percorsiconibambini.it/galassiatorpigna/

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