Colleferro, incendia l'auto del compagno della "ex", fermato 30enne
Il pomeriggio del 29 luglio sono andate a fuoco tre auto a Colleferro. I carabinieri hanno individuato il movente passionale quale causa del rogo. L'auto del 30enne sarebbe stata inquadrata daalcune telecamere della zona. L'uomo non aveva mai accettato la fine della relazione


(AGR) In poche ore i Carabinieri della Compagnia di Colleferro sono risaliti a un uomo di 30 anni, gravemente indiziato dell’incendio di tre autovetture, avvenuto nel pomeriggio del 29 luglio in largo Biagio della Rosa. La risposta dell’Arma locale ha subito ridato serenità alla cittadinanza rimasta scossa di fronte ad un evento insolito per la comunità colleferrina, anche perché accaduto in pieno giorno.
A giungere per primi sul posto i Carabinieri e la Polizia Locale che, dopo aver posto in sicurezza l’area, si sono adoperati per circoscrivere le fiamme in attesa dell’arrivo dei vigili del fuoco. Fiamme che avrebbero prima coinvolto una Alfa Mito per poi propagarsi a due Fiat Panda parcheggiate adiacenti, danneggiandole irreparabilmente.
Nella circostanza, un Carabiniere del Nucleo Operativo Radiomobile della Compagnia di Colleferro, libero dal servizio, notando l’incendio, è accorso sul posto e, prima dell’arrivo dei vigili del fuoco, si è prodigato, tramite l’utilizzo di un idrante di una struttura adiacente, provvedendo a ultimare le operazioni di spegnimento ed evitare più gravi conseguenze, rimanendo anche intossicato dai fumi inalati.
Il giovane è indiziato infatti di aver dato fuoco alla vettura del compagno della sua ex convivente per il fatto di non aver mai accettato la fine della loro relazione. Oltre alle testimonianze raccolte, attraverso ulteriori accertamenti, e visionando tutte le telecamere della zona, i militari hanno potuto stabilire che la vettura dell’uomo romano si trovasse a Colleferro ad un’ora compatibile con l’evento delittuoso ed in particolare sul luogo dell’incendio. Alla luce degli elementi raccolti, il pubblico ministero ha disposto il fermo a carico del giovane, ordinandone la traduzione presso il carcere di Velletri, in attesa dell’udienza di convalida del GIP del Tribunale di Velletri che stabilirà l’eventuale sottoposizione dell’uomo a misure cautelari.
Anche in questo caso si è avuta la conferma di come la prontezza della risposta dei Carabinieri sia conseguente alla fondamentale importanza della denuncia da parte delle vittime che subiscono tali reati o delle persone che sono più vicine a queste ultime, cosi da consentire alla Procura della Repubblica di Velletri di intervenire rapidamente a loro tutela.