Arrestato il mandante dell'omicidio sulla spiaggia di Torvajanica dell'albanese Shelaj Selavdi
L'uomo venne ucciso nel settembre del 2020, ora dopo l'arresto dei presunti esecutori dell'omicidio nel dicembre scorso, le indagini dei carabinieri sono risalite al probabile mandante. Con lui è finito in manette chi avrebbe reperito l'arma ed il forntiore delle scooter utilizzato dai killer


carabinieri operazioni criminalità
(AGR) Dopo l’arresto nel dicembre scorso dei presunti esecutori dell’omicidio dell'albanese Shelaj Selavdi, avvenuto nel settembre del 2020 su una spiaggia di Torvajanica, i carabinieri sono risaliti al mandante, infatti, i Carabinieri del Comando Provinciale di Roma hanno dato esecuzione a un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal GIP del Tribunale di Roma su richiesta della DDA, a carico di M. G., pregiudicato 40enne, gravemente indiziato di essere il mandante dell’omicidio del cittadino albanese SHELAJ Selavdi, nonché a carico del cognato C. G., per aver procurato l’arma del delitto.
Il 20 settembre 2020 nei pressi del chiosco “Bora Bora” sito sul lungomare Sirene di Torvajanica, in quel momento affollato di bagnanti, un uomo con volto travisato da mascherina e bandana esplodeva, da breve distanza, due colpi di pistola calibro 7,65 browning contro SHELAJ Selavdi, detto “Simone”, colpendolo mortalmente al collo
Nel successivo 17 dicembre 2021, grazie alle investigazioni del Nucleo Investigativo Carabinieri di Frascati e della Squadra Mobile di Roma, gli esecutori di tale delitto venivano individuati ed arrestati. Le indagini che hanno portato all’odierno provvedimento cautelare, svolte dal Nucleo Investigativo Carabinieri di Roma dietro il coordinamento della DDA della Procura della Repubblica capitolina, oltre ad arricchire il quadro accusatorio nei confronti di tutti gli indagati con nuovi elementi investigativi, consentivano di far piena luce anche in relazione alle fasi progettuali ed esecutive del delitto raccogliendo numerosi gravi indizi di reità a carico del pregiudicato romano M. G., ritenuto il mandante, nonché a carico del cognato C. G., che avrebbe reperito l’arma del delitto, e del ricettatore D.L., che avrebbe fornito lo scooter provento di furto utilizzato dai killer.
Il complesso delle attività di indagine ha permesso, infine di ipotizzare che il movente dell’omicidio di SHELAJ Selavdi fosse riconducibile a una vendetta a seguito di un agguato nei confronti di B. L. del novembre 2019.
Si comunica, ad ogni modo, nel rispetto dei diritti degli indagati (da ritenersi presunti innocenti in considerazione dell’attuale fase del procedimento – indagini preliminari – fino a un definitivo accertamento di colpevolezza con sentenza irrevocabile) e al fine di garantire il diritto di cronaca costituzionalmente garantito,