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Ardea, litiga e maltratta la compagna, poi si allontana con il figlio di 4 mesi, rintracciato ed arrestato a Fiumicino

I Carabinieri attraverso la localizzazione GPS del veicolo, hanno rintracciato il 23enne ed il neonato a Fiumicino, all’interno di un condominio frequentato da connazionali. L'uomo è stato bloccato ed arrestato per maltrattamenti in famiglia. Il neonato riaffidato alla madre

printDi :: 24 ottobre 2025 14:33
Carabinieri tenenza di Ardea intervenuti

Carabinieri tenenza di Ardea intervenuti

(AGR) I Carabinieri della Tenenza di Ardea hanno arrestato in flagranza un 23enne argentino, domiciliato ad Ardea, gravemente indiziato del reato di maltrattamenti in famiglia nei confronti della convivente. L’episodio si è verificato a seguito di una lite culminata con la sottrazione del figlio di quattro mesi da parte dell’indagato, che si è allontanato alla guida di un’auto a noleggio.

Giunti sul posto, i militari hanno raccolto la testimonianza della donna, che ha riferito come il compagno in passato avesse già posto in essere nei suoi confronti comportamenti vessatori, aggressioni fisiche e verbali. La vittima ha inoltre raccontato di essere stata accompagnata dallo stesso uomo presso il pronto soccorso di Pomezia dove avrebbe riferito che le ferite era dovuta a una caduta da uno scooter, senza tuttavia fornire una prognosi.

 
Le ricerche, condotte anche attraverso la localizzazione GPS del veicolo, hanno consentito di rintracciare il 23enne e il neonato a Fiumicino, all’interno di un condominio frequentato da connazionali. Immediatamente bloccato, i Carabinieri lo hanno arrestato e denunciato anche per sottrazione di persone incapaci. Il neonato, sottoposto a visita da parte del personale sanitario, è stato riaffidato alla madre in buone condizioni di salute.

Raccolti i gravi indizi di colpevolezza, il 23enne è stato accompagnato al carcere di Velletri, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.

Si precisa che, considerato lo stato del procedimento (indagini preliminari), l’indagato deve considerarsi innocente fino ad eventuale sentenza definitiva. Quanto sopra, si comunica, nel rispetto dell’ indagato da ritenersi  presunto  innocente, in considerazione dell'attuale fase del procedimento, ovvero quella delle indagini preliminari, fino a un definitivo accertamento di colpevolezza con sentenza irrevocabile e al fine di salvaguardare il diritto di cronaca costituzionalmente garantito.

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