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Valle del Sacco, no al ridimensionamento dell'area da bonificare

Legambiente è categorica: revocare il perimetro da bonificare della Valle del Sacco, per poterne diminuire la dimensione della superficie, con la promessa di autorizzazioni più veloci, è sbagliato e molte porzioni del territorio sarebbero condannate a restare inquinate

printDi :: 29 aprile 2022 18:43
Valle del Sacco sbagliata diminuzione area da bonificare

Valle del Sacco sbagliata diminuzione area da bonificare

(AGR) Valle del Sacco, Legambiente "Sbagliata ipotesi di annullamento del decreto di perimetrazione del SIN: così si rinuncia a curare un territorio vasto e gravemente inquinato: bonifica significa invece investimenti, risanamento ambientale e miglioramento della qualità della vita"

L'ipotesi di sospensione del decreto di perimetrazione del SIN “Bacino del fiume Sacco”, per avviare una fase di ridimensionamento dell'area interessata dalla bonifica, trova la netta contrarietà di Legambiente che commenta "Revocare il perimetro da bonificare del SIN Valle del Sacco, per poterne diminuire la dimensione della superficie, con la promessa di autorizzazioni più veloci, è sbagliato - dichiara Roberto Scacchi presidente di Legambiente Lazio -. In primo luogo molte porzioni di territorio sarebbero condannate a rimanere inquinate, e poi, il perimetro attuale del SIN è già un grande ridimensionamento rispetto alla prima mappatura, arrivato con anni di collaborazioni tra associazioni e amministrazioni sotto la guida del Ministero dell'Ambiente e della Regione Lazio stessa che ora propone di annullare tutto. C'è voluto più di un decennio per definire collegialmente le superfici da caratterizzare e bonificare, e poi arrivare a un primo accordo quadro Ministero/Regione per finanziare gli interventi prioritari: ora dover ripiombare indietro di 10 anni sarebbe un errore gravissimo.

 
Per snellire le procedure amministrative bisogna invece far funzionare meglio gli uffici delle amministrazioni preposte: abbiamo ascoltato e raccontato le storie di progetti anche dell'economia circolare, e anche nella Valle del Sacco, che si sono trovati di fronte a iter ultra decennali e istruttorie infinite di certo non per colpa di una necessaria bonifica che significa invece investimenti, risanamento ambientale e miglioramento della qualità della vita".

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