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Terremoto Italia centrale, così cambia il territorio

print15 settembre 2017 11:29
Terremoto Italia centrale, così cambia il territorio
(AGR) Gli effetti causati dal terremoto dell’Ottobre scorso sul territorio marchigiano – umbro e da noi mappati sono stati ben 4000. Abbiamo riscontrato spaccature di circa 2 metri e profondità sempre di 2 metri. Camminando in cresta ai versanti queste spaccature evidenziano lo scuotimento legato al sisma e fanno presupporre che tali situazioni possano evolvere anche in criticità molto importanti. Stiamo andando incontro ad una stagione fredda e dunque il ghiaccio che si può formare e penetrare dentro queste spaccature potrebbe ancora di più allargare tali spaccature. Questa è una situazione che va assolutamente monitorata”. Lo ha dichiarato Gilberto Pambianchi, Presidente Nazionale dei Geomorfologi, aprendo ieri il primo dei tre briefing stampa dei geologi nell’area colpita dal sisma del 2016. Nel corso di questi Briefing stampa i geologi accompagneranno i giornalisti nella verifica dei cambiamenti paesaggistici avvenuti.

“Il paesaggio sta cambiando. Ci sono circa 300 frane nell’area epicentrale – ha proseguito Pambianchi – e di queste almeno 30 frani grandi si sono riattivate dopo il terremoto. Un sisma che ha interessato un’area molto grande. Basti pensare che abbiamo trovato effetti su ben 1200 chilometri di strade. Nella Val Nerina una frana di crollo di circa 40-50.000 metri cubi di materiale ha invaso l’asta del fiume Nera creando uno sbarramento a monte ed un fenomeno analogo si è verificato anche nella Valle dell’Infernaccio, dove una frana di crollo di circa 30 – 40.000 metri cubi ha creato un piccolo specchio lacustre. L’appello è quello di fare un immediato monitoraggio del territorio”.

Il programma del monitoraggio

Sono previsti pertanto briefing sui due laghi glaciali dell’Appennino che si stanno prosciugando – ma i geologi entreranno anche nell’area epicentrale di Castelluccio – Norcia e sul Monte Vettore.Dinanzi alla stampa i geologi mapperanno gli effetti del terremoto sul costruito ed alla stampa gli stessi geologi faranno vedere i fiumi la cui portata è aumentata. Poi sopralluogo nell’area epicentrale. A Norcia saranno osservate le problematiche idro-geomorfologiche legate al centro abitato e nella piana alluvionale. In quest'ultima di grande effetto è la ricomparsa, dopo il terremoto, del Torrente Torbidone non più attivo da tantissimi anni. Vedremo poi gli effetti differenziali che il terremoto ha causato sulle abitazioni ed il condizionamento legato alla natura geomorfologica del terreno. A Castelluccio e sul Monte Vettore verificheremo, ad un anno di distanza, l'evoluzione delle faglie, delle fratture, delle frane e delle sorgenti. Il 16 mattina andremo a Colfiorito dove verrà osservata l'evoluzione di frane e faglie riattivatesi già con il terremoto del '97, sul posto confronteremo gli effetti dei due terremoti.

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