Regione Lazio, via alla semplificazione dei piani di assetto dei parchi

"La Regione deve semplificare l'approvazione dei piani d'assetto dei Parchi, obiettivo principale è l’approvazione dei piani in tempi certi altrimenti approvazione di giunta - commenta Roberto Scacchi presidente di Legambiente Lazio -. Il Consiglio Regionale, in queste ore, ha l'opportunità di dare slancio allo sviluppo ecosostenibile del territorio protetto e lo può fare con la semplificazione delle procedure d'approvazione dei piani di assetto dei parchi, troppi dei quali aspettano anche da oltre un decennio l'approvazione. La Regione ha ricominciato ad approvare i piani dalla passata legislatura, dopo un decennio in cui non era successo niente, con questa semplificazione si può pensare ad una svolta positiva per i parchi perchè diventino volano di sviluppo ecosostenibile soprattutto per la pratica agricola per la quale è un valore aggiunto essere nei parchi e affinché i parchi siano protagonisti di uno sviluppo economico e occupazionale sostenibile.
Bisogna anche garantire che rimangano i nulla osta agli enti parco perché, in caso contrario si svilirebbe l’impianto generale legislativo delle aree protette; se si togliesse lo strumento di verifica degli interventi verrebbe meno la capacità di controllo che tutto avvenga secondo quanto previsto: l’agricoltura ha tutto da guadagnare dall’integrazione con le politiche dei parchi e perché ciò avvenga è fondamentale che rimangano in piedi i nulla osta degli enti parco per l’agricoltura e per le serre connesse. Fondamentale invece che rimanga ai Parchi la capacità di indirizzo e gestione in contrasto al cemento e alla speculazione, e l’edilizia libera consentita deve proseguire a essere eventualemente autorizzata dai nulla osta dei parchi; se passassero alcuni emendamenti non sarebbe semplificazione ma depotenziamento del sistema parchi”.
Per gli ambientalisti sono da scongiurare quindi tutti gli emendamenti che aprono all'agricoltura non integrata nel sistema parco e la cementificazione delle aree protette, a partire da un emendamento che prevede la una modifica all'art.6 della legge 7/17 sulla rigenerazione urbana, spianando la strada agli interventi di aumento di volumetria edilizia, e quindi cementificatoria, nelle aree protette. Sono anche da bocciare per Legambiente gli emendamenti che permetterebbero deroghe ai piani d'assetto per l'attuazione del PUA (Piano Utilizzazione Aziendale) e depotenziamento del ruolo degli enti parco.