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Non solo...api, presentato all’Orto Botanico di Roma il progetto LIFE BEEadapt

Cambiamenti climatici e squilibri in natura: negli ultimi 60 anni anticipata di 6 giorni l’attività degli impollinatori e diminuita di 2 giorni la durata del loro volo.La riproduzione del 70% delle colture agrarie dipende dagli impollinatori, senza di loro a rischio la sopravvivenza degli ecosistemi

printDi :: 16 maggio 2023 18:25
Non solo...api, presentato all’Orto Botanico di Roma il progetto LIFE BEEadapt

(AGR) Quando al cambiamento climatico si sommano l’incremento di pratiche agricole intensive e non sostenibili, il degrado e la scomparsa di habitat naturali e semi-naturali e la forte diffusione di monocolture, i primi a subirne l’impatto sono gli impollinatori che rappresentano una componente chiave della biodiversità globale. La loro attività è alla base di molti processi ecologici e del funzionamento degli ecosistemi: dagli impollinatori dipende la riproduzione di oltre l’85% delle piante selvatiche e più del 70% delle colture agrarie, ma non solo, il valore economico del servizio di impollinazione animale è stimato in circa 153 miliardi di dollari a livello mondiale, dei quali circa 26 miliardi nella sola Europa e circa 3 miliardi in Italia. (ISPRA, 2021).  

Ma chi sono gli impollinatori? Non solo le api, note per la produzione di miele, ma tutti quegli animali che visitano i fiori alla ricerca di nettare e polline, contribuendo così alla riproduzione delle piante. Tra gli insetti impollinatori si distinguono principalmente quattro gruppi: gli Imenotteri (le api selvatiche, i bombi, le vespe, le api domestiche); i Lepidotteri (farfalle e falene); i Ditteri (soprattutto Sirfidi) ed infine i Coleotteri.  

Proprio per tutelare gli impollinatori e mitigare i rischi  associati al progressivo degrado degli ecosistemi e alla crisi climatica nasce il progetto LIFE BEEadapt – a pact for pollinators adaptation to climate change, cofinanziato dal programma LIFE dell’Unione europea, presentato oggi presso la sala Arancera dell’Orto Botanico di Roma in vista di due giornate significative per il nostro ecosistema: la “giornata mondiale delle api” (20 maggio) la conoscenza delle quali, grazie a questo progetto, può essere approfondita e meglio contestualizzata e la “giornata della biodiversità” (22 maggio) di cui gli impollinatori sono uno degli attori protagonista. 

Avviato a settembre 2022 e con una durata di 48 mesi, il progetto LIFE BEEadapt si pone come obiettivo chiave quello di predisporre una strategia condivisa su larga scala geografica per l’adattamento degli impollinatori ai cambiamenti climatici, uno dei principali fattori di minaccia per la conservazione di questi insetti e conseguentemente per il servizio ecosistemico dell’impollinazione. Aumento delle temperature medie stagionali, gelate tardive sempre più frequenti, prolungati periodi di siccità alternati a precipitazioni intense hanno infatti provocato uno sfasamento tra i tempi di fioritura e l’attività degli impollinatori. Studi recenti hanno dimostrato che molte specie di insetti impollinatori hanno visto anticipare il proprio periodo di attività di ben sei giorni negli ultimi 60 anni e la durata del loro volo diminuire di due giorni. (Duchenne et al., 2020). 

Secondo la European Red Lists of Bees, delle circa 2000 specie di api europee, quasi il 10% è in declino (l’8% è da considerarsi in declino a livello di popolazione e un altro 9% è a rischio di estinzione). Da questa situazione non si discosta il nostro Paese. In Italia, secondo le Liste Rosse IUCN (International Union for Conservation of Nature) delle 151 specie di api native valutate (su un totale di oltre 1100 apoidei censiti in Italia), 34 (pari al 22%) sono quelle in pericolo. Nello specifico: 5 sono potenzialmente estinte, altre 2 specie sono in pericolo critico, 10 specie sono in pericolo, 4 specie sono vulnerabili e altre 13 sono prossime ad uno stato di minaccia. Anche i dati sulle farfalle non sono per nulla rassicuranti, delle 289 specie di farfalle diurne, 18 (pari al 6.3%) sono a rischio di estinzione. 

Questi dati parlano chiaro e mostrano un quadro critico per questi organismi la cui attività risulta fondamentale per garantire il funzionamento degli ecosistemi ovvero la lora integrità funzionale e strutturale. Per far fronte a questo tragico scenario il progetto ha sviluppato 4 linee di intervento - da applicare in aree a forte vocazione naturale (Parco nazionale dell’Appennino tosco-emiliano e Riserva naturale Monte Torricchio, quest’ultima nelle Marche), in aree periurbane (le aree protette gestite da Roma Natura, nel Lazio) e in territori a forte vocazione agricola (le aree dell’agro-pontino sempre nel Lazio) - che possono essere sintetizzate con queste parole chiave: sostenibilità, attraverso la realizzazione di infrastrutture verdi (rifugi contro le bombe d’acqua, bee hotel, piante a diversa fenologia) più idonee agli impollinatori; inclusività, con il coinvolgimento di una pluralità di stakeholder pubblici e privati che cooperino per una gestione e pianificazione del territorio a misura di impollinatore; replicabilità, attraverso una intensa campagna di informazione e sensibilizzazione della cittadinanza.  

Presenti alla conferenza stampa i 10 rappresentanti del progetto: Willy Reggioni (Parco nazionale Appennino tosco-emiliano); Stefano Magaudda (Università degli Studi di Roma Tre – Dipartimento di Architettura); Giuseppe Dodaro (Fondazione dello Sviluppo Sostenibile); Giorgio Zampetti (Legambiente); Marina Baldi (Consiglio Nazionale delle Ricerche – Istituto per la BioEconomia); Stefano Mugnoz (Università di Camerino, UNICAM); Maurizio Gubbiotti (Roma Natura); Luigi Niccolini (Confagricoltura Latina); Silvia Cataldo (U-SPACE); Giorgio Giusfredi (Assessore all’Urbanistica, Comune di Aprilia).  

“Il progetto LIFE BEEadapt riconosce che la crisi climatica, nonché gli effetti negativi che da essa discendono, può essere superata solo se si costruisce un modello di azione unitario, condiviso da stakeholder pubblici e privati, dai cittadini, a livello locale, regionale e nazionale - commenta Willy Reggioni, Responsabile servizio conservazione della natura del Parco Nazionale dell’Appennino tosco-emiliano – Questo è possibile solo se si creano sempre più occasioni in grado di trasmettere consapevolezza e sensibilizzare sull’importanza dell’integrità strutturale e funzionale dei sistemi naturali”.  

A conclusione della conferenza stampa si è avuto modo di osservare all’opera i protagonisti della giornata, gli impollinatori, tramite una visita guidata nell’incantevole cornice dell’Orto Botanico accompagnati dagli esperti del progetto LIFE BEEadapt.  

Dichiarazioni e note dei partner del progetto LIFE BEEadapt 

Il progetto LIFE BEEadapt è cofinanziato dall’Unione Europea attraverso lo strumento finanziario LIFE e coinvolge 10 partner: Parco Nazionale dell’Appennino tosco-emiliano nel ruolo di coordinatore; Università di Camerino; Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile; Consiglio Nazionale delle Ricerche – Istituto per la BioEconomia; Confagricoltura Latina; Università degli Studi Roma Tre – Dipartimento di Architettura; Roma Natura; Legambiente; Comune di Aprilia; U-SPACE.  

LEGAMBIENTE 

Economia circolare e civile, risparmio ed efficienza energetica, utilizzo di fonti di energia pulita e rinnovabile, lotta all’inquinamento e alla crisi climatica, valorizzazione e tutela della biodiversità, delle aree naturali e dell’ambiente in cui viviamo, miglioramento dell’ecosistema urbano, cittadinanza attiva e volontariato, inclusione sociale e tutela dei beni comuni, lotta alle ecomafie e all’illegalità, sono alcuni degli ambiti nei quali Legambiente realizza la sua vision, in tutte le iniziative a livello nazionale, europeo ed internazionale. E proprio a livello europeo è centrale la presenza di Legambiente come vero e proprio brand ambassador della biodiversità, motivo per cui non poteva mancare il suo sostegno al progetto LIFE BEEadapt.  

Rispetto al progetto LIFE BEEadapt, Legambiente è partner beneficiario e coordina la comunicazione online e offline, tramite attività di ufficio stampa, social e web con l’obiettivo di spiegare gli obiettivi del progetto e sensibilizzare l’utente finale sul valore e la mission del progetto stesso. Con questa attività, Legambiente contribuirà anche alla diffusione, replicabilità e valorizzazione dei risultati raggiunti con il progetto affinché permangano e generino vantaggi anche dopo il suo completamento. 

“Il progetto europeo LIFE BEEadapt, dedicato agli impollinatori, consente di comprendere e assumere maggiore consapevolezza sulla macrofamiglia di cui le api fanno parte e dunque di conoscere anche tutte le sfide ed i pericoli connessi alla crisi climatica, che riguardano questa categoria di insetti così come le misure e le azioni da intraprendere – dichiara Giorgio Zampetti, Direttore generale di Legambiente -  Il progetto associa attività di ricerca e approfondimento scientifico con azioni di sensibilizzazione rivolte a cittadini,  amministrazioni e i tanti stakeholders che possono contribuire alla difesa di questi piccoli ma importanti organismi viventi. Dalle piccole fioriere dei nostri balconi, alla tutela della biodiversità fino alla campagna della nostra associazione Save the Queen, con cui non vogliamo solo lanciare un atto concreto per tutelare le api, anche quelle selvatiche, ma dare un importante sostegno di ripartenza, ponendoci al fianco delle popolazioni, e in particolari dagli apicoltori e delle apicoltrici, colpite da calamità naturali o incendi boschivi, per la salvaguardia della biodiversità e per rilanciare l’economia locale ma non solo. Secondo dati Ispra, il valore economico del servizio di impollinazione animale, infatti, è stimato in circa 153 miliardi di dollari a livello mondiale, dei quali circa 26 miliardi nella sola Europa e circa 3 miliardi in Italia”. 

CONFAGRICOLTURA LATINA 

Confagricoltura Latina è un’organizzazione sindacale che punta allo sviluppo imprenditoriale, al progresso tecnico-scientifico del settore, che avverte fortemente l’esigenza che le proprie aziende siano dotate di quel “know how” che gli permetta di competere sui mercati globali salvaguardando le esigenze ambientali. Confagricoltura Latina ha in corso due programmi LIFE, il primo LIFE GREENCHANGE, in fase di conclusione, e con il quale ha trattato il tema della biodiversità connessa all’agricoltura ed il secondo LIFE BEEadapt, appena iniziato, e di cui l’organizzazione è partner beneficiario. Confagricoltura Latina partecipa al progetto LIFE BEEadapt con 6 aziende agricole a varia destinazione colturale, dove verranno predisposti transetti di floricole mellifere selezionate dall’Università di Camerino e rifugi per impollinatori. 

“Il progetto Life BEEadapt rappresenta un punto di snodo per l’ambiente e l’agricoltura pontina posizionandosi in maniera avanzata nel cercare di preservare tutta quell’entomofauna selvatica che diffonde il polline con le proprie attività – afferma Luigi Niccolini, Presidente di Confagricoltura Latina - Il progetto interessa in maniera marginale l’apis mellifera. Circa il 50% delle produzioni agricole mondiali è influenzato dall’attività degli impollinatori senza i quali si osserverebbero seri problemi alimentari. Preservare la possibilità, da parte degli impollinatori, di alimentarsi nei periodi di siccità e dare loro rifugio è una delle modalità con cui Confagricoltura sostiene l’agricoltura dei propri associati”. 

ROMA NATURA 

RomaNatura è l’Ente Regionale per la Gestione del Sistema delle Aree Naturali Protette nel Comune di Roma. Nato in attuazione della Legge Regionale n.29 del 6 ottobre 1997 che attualmente RomaNatura gestisce oltre 16.000 ettari di natura protetta che ricadono interamente nel territorio di Roma: 9 Riserva Naturali, 2 Parchi Regionali, 5 Monumenti Naturali più una Riserva Marina, l’Area Marina Protetta delle Secche di Tor Paterno (1.378 ettari 6 miglia al largo tra Ostia e Torvaianica). Il sistema dei parchi di RomaNatura costituisce un’esperienza unica nel panorama italiano nella gestione delle aree naturali protette in ambito urbano. Molte riserve naturali conservano quella vocazione agricola che rende, a tutt’oggi, il Comune di Roma il primo comune agricolo d’Italia. La ricchezza del territorio gestito dall’Ente è immensa: preesistenze archeologiche, monumenti, ville e casali rappresentano solo una parte del suo valore, il cui vero tesoro è rappresentato da nicchie ecologiche che contano la presenza di oltre 1000 specie vegetali, 5000 specie di insetti e altre 150 specie fra mammiferi, uccelli, anfibi e rettili. Tale varietà in un’area fortemente antropizzata, è un segno evidente che il territorio romano è ancora in grado di sostenere comunità ecologiche ricche e ben diversificate. Grazie alla sua distribuzione e varietà di paesaggi naturali e antropizzati, il territorio del Sistema dei Parchi di RomaNatura ben si presta alle finalità del progetto LIFE BEEadapt, di cui l’Ente è partner beneficiario, monitorando le comunità di insetti impollinatori presenti e relazionandole alla varietà floristica, nonché alla gestione del paesaggio agricolo. Nello specifico sono previste: attività di monitoraggio sia per capire come gli ecosistemi rispondano al cambiamento climatico e alla gestione del territorio; sia per comprendere l’impatto delle attività agricole sullo status e grado di biodiversità; la realizzazione di infrastrutture ‘verdi’ a vantaggio della resilienza dei territori coinvolti; la realizzazione di campagne citizen science con attenzione in particolare al target di studenti e insegnanti.  

“Il progetto LifeBeeAdapt, un nuovo patto per gli impollinatori ai cambiamenti climatici, contiene azioni e proposte per raggiungere una serie di importanti obiettivi mirati alla protezione della biodiversità, a garantire l’integrità degli ecosistemi ma anche della sicurezza alimentare - dichiara Maurizio Gubbiotti, Presidente di RomaNatura - La riduzione della biodiversità ecosistemica, il cambiamento climatico e l’arrivo di specie aliene invasive, rappresentano un insieme di fattori che mettono in serio pericolo i processi naturali dell’impollinazione; occorre quindi affrontare le cause del loro declino coinvolgendo in prima linea le aree protette, in grado di agire, attraverso sistemi di monitoraggio e piani di conservazione per le specie di impollinatori minacciate, per il  ripristino degli habitat nei paesaggi agricoli, nelle aree urbane e periurbane pianificando azioni di contrasto efficaci”. 

COMUNE DI APRILIA 

Aprilia nasce come grande comune agricolo, con un territorio ampio (ha una estensione di circa 178 Km2) che nel tempo ha visto subire importanti modificazioni legate all’insediamento di industrie, iniziata con la Cassa del Mezzogiorno, e, conseguentemente, all’abusivismo edilizio che ha investito il territorio agricolo in maniera diffusa. E’ un territorio ricco di risorse naturali e di potenzialità significative per essere protagonista di una transizione ecologica del sistema produttivo ed economico, ormai, non più rimandabile. Nell’ambito del progetto LIFE BEEadapt, il Comune svolge il ruolo di partner beneficiario, sperimentando una riqualificazione ambientale ed ecosistemica in un ambiente di sprawl urbano, dove estesi agglomerati urbani sono contigui e coesistono con territori capaci di produzioni agricole qualitativamente e quantitativamente significative. 

“Il comune di Aprilia ha scelto di partecipare la progetto LIFE BEEadapt nel tentativo di introdurre nei suoi percorsi di riqualificazione del territorio e nella definizione dei nuovi strumenti urbanistici, elementi innovativi che tengano conto delle pressioni correlate alle criticità ambientali globali, al fine di compiere scelte che promuovano l’utilizzo sostenibile delle risorse naturali – dichiara Giorgio Giusfredi, Assessore Urbanistica Comune di Aprilia -  Riteniamo che, in un contesto del genere, sistemi efficaci di conservazione della biodiversità assumono anche significativa rilevanza economica e che l’agricoltura di qualità, improntata all’uso sostenibile delle risorse naturali, sia un’attività strategica fondamentale per assicurare un futuro alle nuove generazioni”. 

LE AREE PILOTA DEL PROGETTO LIFE BEEadapt 

La sperimentazione del progetto LIFE BEEadapt interessa 5 aree pilota: il Parco nazionale dell'Appennino tosco-emiliano (Toscana ed Emilia-Romagna); la Riserva naturale "Montagna del Torricchio" (Marche); le aree naturali protette di Roma Natura, le aree urbane del Comune di Aprilia e le aree agricole dell'Agro Pontino (Lazio). 

Nel Lazio le attività coinvolgono ambienti naturali (le aree protette di Roma Natura); gli ambienti urbani (comune di Aprilia) e ambienti agricoli (Agro Pontino) 

Aree protette di Roma Natura  

RomaNatura gestisce oltre 16.000 ettari di natura protetta che ricadono interamente nel territorio di Roma: 9 Riserve Naturali, 2 Parchi Regionali, 5 Monumenti Naturali più una Riserva Marina, l’Area Marina Protetta delle Secche di Tor Paterno (1.378 ettari, 6 miglia al largo tra Ostia e Torvaianica). La ricchezza del territorio gestito dall’Ente è immensa. Il suo vero tesoro è rappresentato da nicchie ecologiche che contano la presenza di oltre 1000 specie vegetali, 5000 specie di insetti e altre 150 specie fra mammiferi, uccelli, anfibi e rettili. I risultati attesi dall’applicazione del progetto prevedono: la ricreazione di 220ha di prati; la realizzazione di 15.000 mq di nuove infrastrutture verdi; l’installazione di 150 rifugi per impollinatori; il coinvolgimento di 5 aziende agricole. 

Le Riserve Naturali dell’Ente Roma Natura coinvolte dal progetto LIFE BEEadapt sono: 1) la Riserva Naturale di Decima Malafede racchiude nei suoi oltre 6000 ettari di estensione, una porzione di Campagna Romana compresa tra il settore sud-occidentale della città, il Vulcano Laziale e la costa tirrenica. Si tratta dell’area protetta più estesa del sistema gestito dall’Ente Romanatura e si caratterizza per la presenza di aree ad elevato interesse naturalistico, paesaggistico e storico-archeologico.; 2) la Riserva naturale Valle dei Casali un corridoio verde all'interno di un'area urbana, la cui vegetazione è il risultato dell'uso del suolo prevalentemente agricolo, della presenza di una fitta rete di fossi, del fiume Tevere e dell'adiacenza con aree urbanizzate della città 3) La Riserva Naturale della Tenuta dei Massimi ha un'estensione di 868 ettari circa e si sviluppa ad ovest delle ultime propaggini edificate di Roma nei quartieri Corviale, Borgata del Trullo  e della Pisana. Il paesaggio dell'area protetta è scandito da dolci rilievi incisi dal reticolo idrografico del Fosso della Magliana. E' l'aspetto tipico della campagna romana in cui vaste aree pianeggianti occupate prevalentemente da coltivi e prati-pascoli, si alternano a colline e piccole valli laterali ricoperte, sui versanti più ripidi, da formazioni boschive. 

Gli interventi del progetto LIFE BeeAdapt prevedono l’applicazione di metodologie per il monitoraggio degli impollinatori e per la valutazione dei servizi ecosistemici legati all’impollinazione negli agroecosistemi; sono previsti inoltre interventi finalizzati ad aumentare l’eterogeneità ambientale attraverso tecniche di pianificazione sostenibile nelle aree rurali e urbane. 

Comune di Aprilia 

Il territorio è sede di areali e produzioni DOC, DOP, IGP e ricco di risorse naturali. Qui verranno messi a punto interventi multiobiettivo, in grado di accrescere l’idoneità del territorio per gli impollinatori ma al contempo finalizzate ad avere funzioni di sensibilizzazione e a rispondere ad esigenze di fruizione degli spazi verdi da parte della cittadinanza. I risultati attesi dall’applicazione del progetto prevedono: la ricreazione di 84ha di prati; la realizzazione di 15.000 mq di infrastrutture verdi; l’installazione di 60 rifugi per impollinatori; il coinvolgimento di 5 aziende agricole. 

Aree agricole dell’Agro Pontino 

La Pianura Pontina è un’area vocata per l’agricoltura orticola, frutticola e vitivinicola oltre che per altre colture e rappresenta la terza provincia italiana per turn over agricolo - questa attività agricola intensiva genera insieme ai cambiamenti climatici un fattore di rischio per gli impollinatori. Gli interventi del progetto LIFE BEEadapt prevedono sia la realizzazione di nuove infrastrutture verdi, come i transetti di floricole mellifere selezionate dall’Università di Camerino, che l’adozione di pratiche colturali in grado di tutelare le popolazioni di impollinatori, anche attraverso la sperimentazione di alcune misure previste dalla nuova Politica Agricola comune (PAC). I risultati attesi dall’applicazione del progetto prevedono: la ricreazione di 866ha di prati; la realizzazione di 10.000 mq di nuove infrastrutture verdi; l’installazione di 85 rifugi per impollinatori; il coinvolgimento di 7 aziende agricole. 

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Life Bee Adapt presentazione orto botanico
Life Bee Adapt presentazione orto botanico

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