Nautica, alla scoperta dei "Fari d'Italia" in gommone
Sergio Davì, gommonauta esperto di navigazione oceanica, ha presentato al Marina Arenella di Palermo, di fronte alla presenza di autorità, sponsor e club nautici,“Fari d’Italia RIB Experience”: un tour di circa un mese e mezzo che si svolgerà in autunno con partenza dal Salone Nautico di Genova
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(AGR) Lo scorso 14 giugno si è tenuta a Palermo la conferenza stampa in cui il Comandante Sergio Davì ha annunciato la sua nuova avventura tutta made in Italy.Sergio Davì ha navigato in lungo e in largo tra i Mari del Nord e gli oceani Atlantico e Pacifico. Quest’anno la sua destinazione toccherà luoghi romantici del versante tirrenico del mar Mediterraneo.
Sergio Davì, gommonauta esperto di navigazione oceanica, ha presentato al Marina Arenella di Palermo, di fronte alla presenza di autorità, sponsor e club nautici, la nuova avventura “Fari d’Italia RIB Experience”: un tour di circa un mese e mezzo che si svolgerà in autunno con partenza dal Salone Nautico di Genova (sponsor della manifestazione insieme ad altri importanti brand internazionali) e con destinazione finale Palermo, lungo un’affascinante rotta passante per l’arcipelago toscano, la Sardegna, le isole minori della Sicilia e la Campania.
Il tour si svolgerà a bordo dell’ormai noto Aretusa Explorer (il gommone Nuova Jolly Prince 38 cc motorizzato con due fuoribordo Suzuki DF300B ed equipaggiato con elettronica di bordo Simrad), protagonista dell’ultima avventura transoceanica di 10.000 miglia nautiche da Palermo a Los Angeles compiuta nel maggio 2022.
Fari d’Italia RIB Experience promuoverà e valorizzerà il patrimonio culturale italiano, partendo da una selezione di siti culturali, al fine di sensibilizzare la collettività ad assumere consapevolezza per una fruizione sostenibile degli ecosistemi e dei patrimoni paesaggistici e monumentali.
Ad affiancare tale progetto, oltre a importanti brand internazionali e partner istituzionali, che ne sposano gli obiettivi di valorizzazione culturale e di tutela ambientale, ci saranno anche istituzioni come la Regione Sicilia attraverso l’Assessorato del Turismo, dello Sport e dello Spettacolo, il Comune e la Città Metropolitana di Palermo, l’Università degli Studi di Palermo, Confindustria Nautica, Assonautica Italiana, e molte amministrazioni locali come il Comune di Centola che accoglierà la manifestazione durante la tappa a Capo Palinuro.
Suzuki, con i fuoribordo DF300B, protagonisti dell’Ocean to Ocean RIB Adventure, accompagnerà Sergio Davì in questo nuovo evento e, attraverso la manifestazione, porrà in essere attività di educational atte a sensibilizzare la comunità a guardare al futuro con speranza. Nel corso di alcune tappe, infatti, Sergio Davì e Suzuki incontreranno delle scuole di diverso ordine e grado, al fine di confrontarsi con i più giovani sui temi della sostenibilità, della tutela ambientale e della salvaguardia e promozione delle tradizioni e della cultura.
Paolo Ilariuzzi commenta: “Abbiamo sostenuto e accompagnato Sergio in tante avventure ormai da 13 anni. Questi raid sono stati un banco di prova per confermare performance, affidabilità e consumi ridotti dei nostri fuoribordo. Sergio ci ha fatto sognare e ci ha permesso di vedere attraverso i suoi occhi luoghi fantastici in tutto il mondo. Oggi è la volta del Made in Italy dove, insieme a lui, potremo scoprire le bellezze del nostro Paese e soprattutto il fascino dei tanti fari, che un paese come l’Italia, con circa 8.000 km di coste, possiede. Assieme alle bellezze paesaggistiche, però, non può mancare l’aspetto educativo. Sarà infatti questa l’occasione per portare un messaggio agli studenti italiani sull’importanza dell’ambiente e del patrimonio nazionale”
La conferenza, moderata da Sergio Davì e Dionisia Bellavista, ha visto tra i suoi relatori l’Assessore al Patrimonio, Politiche Ambientali e Transizione Ecologica del Comune di Palermo Andrea Mineo, il Direttore di Divisione Moto e Marine di Suzuki Italia Paolo Ilariuzzi, il General Manager del Marina Arenella Marco Acierno, il General Manager di Nuova Jolly Marine Teo Aiello.
A fine conferenza c’è stato un importante ed emozionante evento: con a bordo la stampa ed i principali partners, l’Aretusa Explorer si è allontanato qualche miglio dalla costa per rilasciare in mare la tartaruga battezzata “SUZZI”, soccorsa e assistita dal C.Re.Ta.M.(Centro di Referenza Nazionale sul Benessere, Monitoraggio e Diagnostica delle Malattie delle Tartarughe Marine), eccellenza dell’IZS Sicilia.
Il nome della tartaruga è stato mutuato dal green manager di Suzuki, la mascotte SUZZI, creata per diffondere rapidamente, come un emoji, il messaggio di attenzione alla natura che l’Azienda porta avanti da anni con la ricerca e lo sviluppo di nuove tecnologie, e con le attività quotidiane in cui sono impegnati i propri uomini.
Special guest della giornata sono stati i bambini di Lisca Bianca, organizzazione no-profit che fa del mare e delle attività nautiche un volano di inclusione sociale e lavorativa, che a bordo dell’Aretusa Explorer hanno potuto accompagnare il gruppo per la liberazione della tartaruga SUZZI.
DF300B caratteristiche
I fuoribordo Suzuki DF300B sono gli unici nella loro fascia di potenza a essere dotati di un sistema di propulsione a eliche controrotanti, #afferrailmare (Suzuki Dual Prop), una fiche tecnica capace di fare la differenza in termini di efficienza e di prestazioni.
Il DF300B si basa sul blocco motore sei cilindri da 4,4 litri, lo stesso del DF350A, che ne fa l’unità termica di maggior cubatura fra i V6 da 300 HP oggi presenti sul mercato. Proprio in virtù della sua cilindrata, offre valori di coppia da primo della classe e, grazie al rapporto di compressione di 10,5:1, anche grande affidabilità e un notevole risparmio di carburante.
Altra fiche tecnica da sottolineare, che rafforza l’unicità del Suzuki DF300B, è data dal sistema di aspirazione di cui è dotato, anche in questo caso soluzione mutuata dal più grande DF350A.
Per poter sfruttare al meglio le potenzialità della meccanica, è stato infatti creato un efficace sistema di filtraggio dell’aria immessa dalla calandra e poi trasferita attraverso condotti fino al collettore d’aspirazione. Il Dual Louver System - incorpora nella calandra un doppio filtro composto da lame, ciascuna progettata con una forma precisa, detta “dog-leg”, a zampa di cane, che aiuta a rimuovere impurità dall'aria aspirata e impedisce che l’umidità sia assorbita nella calandra anche sotto forma di finissimo spray - e il Direct Intake System di Suzuki – condotti di aspirazione di nuova concezione e forma - non solo riescono a togliere umidità dall’aria aspirata, ma portano ad abbassare la temperatura dell’aria, rendendola più densa e migliorandone le doti come comburente.
Suzuki ha poi accresciuto l’efficienza nell’utilizzo del carburante. Il combustibile iniettato nei cilindri, infatti, ha anche il compito di raffreddare il cilindro. Per ottenere la massima efficienza è necessario pertanto iniettare il 100% della benzina nell’istante corretto e con un determinato angolo nella camera di combustione. Per raggiungere lo scopo Suzuki ha sviluppato un sistema d’immissione del carburante ancora più preciso e puntuale, il Dual Injector, basato sulla tecnologia a doppio iniettore; utilizzando due iniettori più piccoli in luogo dei tradizionali, si arriva a raggiungere la precisione necessaria e una migliore vaporizzazione.
Sempre grazie all’elettronica raffinata che sovraintende al funzionamento del V6 di cui è dotato il Suzuki DF300B, si deve il #consumameno (Suzuki Lean Burn) ovvero il sistema a combustione magra Suzuki. Utilizzando una rete di sensori che misurano istante per istante una serie di parametri del motore, quali il carico cui è sottoposto, l’apertura del gas, i dati ambientali ecc., il sistema è in grado di calcolare in anticipo e con straordinaria precisione quanta benzina deve essere immessa dal sistema di iniezione all’interno delle camere di combustione, rispetto alla quantità di aria necessaria affinché la combustione stessa risulti quanto più efficiente e ottimizzata. In due parole: + aria - benzina. Ciò garantisce un risparmio di carburante che, specie a velocità costante, in crociera, consente di risparmiare fino a 14% di carburante, diminuendo altresì la quantità di CO2 prodotta, con beneficio per l’ambiente.