Lipu, pubblicato lo studio "Birds in Europe 4" crescono i rischi per la salute dell'avifauna
Le specie minacciate a livello globale aumentano ma con leggi appropriate e progetti la natura ha dimostrato di sapersi riprendere. "La restoration law darà un contriuto essenziale alla tutela della natura in Europa
Berta minore in volo ph credit Michele Mendi
(AGR) Sono 546 specie di uccelli prese in esame; tra le minacciate a livello globale, la gallina prataiola, il capovaccaio, il gabbiano corso e la berta minore. Duecentosette specie di uccelli selvatici che si riproducono in Europa, pari al 38% del totale, (più di 1 su 3), si trova in un cattivo stato di conservazione, mentre le specie globalmente minacciate sono triplicate passando, in pochi anni, da 24 a 74, tra le quali specie simbolo come il pulcinella di mare e la tortora selvatica.
Lo rivela la Lipu-BirdLife Italia citando i dati di Birds in Europe 4, il più importante studio sullo stato di conservazione degli uccelli selvatici nel nostro continente, realizzato dalle associazioni partner di BirdLife Europa a cui la Lipu ha fornito, per i dati sull’Italia, un importante contributo. L’area presa in esame da Birds in Europe si conferma quella delle precedenti edizioni, ossia quella che si estende dalla Groenlandia a nord-ovest fino agli Urali russi a nord-est e comprende gli arcipelaghi atlantici delle Azzorre, Madera e delle isole canarie, oltre a Turchia, Cipro e Caucaso.
Lo studio è basato, come nelle precedenti edizioni, sulla classificazione “Spec”, basata sullo status di conservazione identificato dalla Lista rossa europea dell’Iucn. Si va dalle più problematiche “Spec 1” (specie minacciate a livello globale) alle “Spec 2” (status di conservazione sfavorevole e concentrate in Europa) fino alle “Spec 3” (status di conservazione sfavorevole e non concentrate in Europa).
Nel complesso, delle 546 specie di uccelli europee valutate in questa quarta edizione di Birds in Europe, 207 sono “Spec”, di cui 74 sono Spec 1, 32 “Spec 2” e 101 “Spec 3”.
Birds in Europe 4 denuncia, rispetto alla terza edizione pubblicata nel 2017, un peggioramento dello stato di salute degli uccelli che vivono in Europa, in particolare per le specie tipiche degli ambienti agricoli o delle zone umide, ambienti marini o steppici: non solo sono triplicate le specie minacciate a livello globale, tra le quali troviamo la gallina prataiola, il capovaccaio, il gabbiano corso, la passera d’Italia, la pavoncella e la berta minore, ma anche 44 specie che precedentemente erano escluse nella terza edizione del 2017 come “Non Spec”: si tratta del piviere tortolino, del voltapietre, del labbo, della poiana calzata e dello smeriglio, specie che si riproducono nelle regioni artiche e boreali, ma anche delle più comuni in Italia soprattutto in inverno come germano reale, mestolone, frullino e beccaccia. Problemi in aumento anche per diversi passeriformi migratori afro-paleartici come, per esempio, il lui verde e la monachella.
Crescono in modo considerevole, infine, (+56%) le specie cacciabili in stato di conservazione sfavorevole, come, tra le altre, pavoncella, mestolone, combattente e canapiglia, rendendo ancor più pesante l’impatto dell’attività venatoria sulla conservazione.
“Lo studio rivela un peggioramento dello stato di salute degli uccelli europei, con un preoccupante aumento delle specie Spec 1, minacciate a livello globale - afferma Marco Gustin, responsabile Specie e ricerca della Lipu , che ha collaborato allo studio – ma nel contempo ci informa come gli sforzi di conservazione prodotti dalle direttive, dalle normative nazionali e dai progetti ad hoc abbiano migliorato in diversi casi lo stato di conservazione di diverse specie particolarmente protette o in Allegato I della Direttiva uccelli, come il marangone minore, la cicogna bianca, la spatola e il nibbio reale.
“Ora, con l’approvazione in Parlamento europeo, avvenuta nei giorni scorsi, della Nature Restoration Law, cui manca solo il passaggio nel Trilogo, potrebbe finalmente giungere quella svolta a lungo attesa di ripristino di ecosistemi e habitat ed una grande spinta alla salvezza delle specie. Fondamentale, in tal senso, che gli ultimi passaggi correggano la legge in particolare sotto il profilo della rinaturalizzazione degli ambienti agricoli da cui dipende la sorte di un gran numero di uccelli e di insetti minacciati".
Foto scaricabili al link (citare l’autore della foto in caso di pubblicazione)
19 luglio 2023
UFFICIO STAMPA LIPU-BIRDLIFE ITALIA
SCHEDA
I NUMERI DI BIRDS IN EUROPE
546
Le specie prese in esame
207
Le specie “Spec” (più di 1 su 3)
+56%
Le specie cacciabili in stato di conservazione sfavorevole
74
Le specie “Spec 1” minacciate a livello globale