Gestione dei Rifiuti in Italia: Carenza di Termovalorizzatori e Impatti Economici
La visione del Dott. Fabio Altissimi di Rida Ambiente sull’efficienza e sostenibilità nella gestione dei rifiuti italiani
Il Dott. Fabio Altissimi di Rida Ambiente
(AGR) La gestione dei rifiuti rappresenta una delle tematiche centrali del dibattito ambientale in Italia, dove l’infrastruttura dei termovalorizzatori risulta largamente insufficiente rispetto alla necessità di trattamento. Il Dott. Fabio Altissimi, amministratore di Rida Ambiente, azienda leader nel trattamento dei rifiuti urbani ad Aprilia, in una intervista rilasciata a Radio Italia Uno, propone una visione chiara sull’efficienza energetica e la sostenibilità, evidenziando come la mancanza di termovalorizzatori influenzi l’economia nazionale.
Attualmente, la capacità di termovalorizzazione copre circa 5,8 milioni di tonnellate all'anno, ma la domanda si aggira attorno a 22 milioni di tonnellate. Tale carenza costringe il paese a esportare il CSS (Combustibile Solido Secondario), un materiale che può essere trasformato in energia, con un impatto negativo non solo ambientale ma anche economico, in quanto si sottraggono risorse preziose all’economia interna.
Nel Lazio, i costi annuali per la gestione dei rifiuti superano di circa 200 milioni di euro quelli di altre regioni italiane. Una somma che, investita diversamente, potrebbe finanziare la costruzione di termovalorizzatori locali. Al momento, l’unico termovalorizzatore operativo si trova a San Vittore, con un altro chiuso negli anni scorsi, a Colleferro. Tale situazione aumenta i costi per i cittadini e riduce l’efficienza nella gestione dei rifiuti.
Altissimi suggerisce che ogni regione dovrebbe dotarsi di un termovalorizzatore centralizzato, capace di coprire le esigenze locali. Critico nei confronti dei micro-impianti, Altissimi evidenzia come impianti maggiori ridurrebbero i costi di manutenzione e gestione, migliorando la resa e limitando l'impatto ambientale.
Altissimi lamenta come il settore dei rifiuti in Italia sia dominato da un monopolio consolidato, che ostacola l’accesso e il riconoscimento delle aziende innovative. Una realtà che, secondo Altissimi, limita la collaborazione con le istituzioni e impedisce di avviare tavoli di lavoro condivisi tra settore privato, politica e magistratura.
Altissimi solleva infine la questione delle isole ecologiche, molte delle quali hanno orari di accesso limitati, creando disagi per i cittadini. Egli propone orari più ampi, per rendere il servizio realmente accessibile e limitare l’abbandono dei rifiuti. Le telecamere utilizzate per sanzionare i trasgressori, afferma, non rappresentano una soluzione al problema.
In vista del Giubileo, la gestione dei rifiuti nel Lazio diventa una questione urgente. Attualmente, la regione dispone di una sola discarica e di un unico termovalorizzatore, capaci di accogliere una piccola parte delle 2,8 milioni di tonnellate di rifiuti prodotti ogni anno. La mancanza di pianificazione strategica potrebbe costringere a esportare una parte considerevole dei rifiuti, con conseguenti oneri economici e ambientali.
Il Dott. Altissimi, nel concludere, sottolinea la necessità di un cambio di rotta nella gestione dei rifiuti, auspicando una maggiore collaborazione tra istituzioni e imprese per un futuro sostenibile ed efficiente.