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Energia: su eolico off-shore a Civitavecchia, nessuna valutazione di impatto visivo dalle navi

Legambiente “Finalmente una bella notizia. Liberare le rinnovabili dai cavilli burocratici è una scelta ambientalista e pacifista. Positivo il dietrofront del ministero e niente valutazione di impatto visivo dalle navi in movimento

printDi :: 29 agosto 2022 15:32
Eolico pale foto legambiente

Eolico pale foto legambiente

(AGR) Dopo l'articolo di Green&Blue di Repubblica, le proteste di Legambiente e di una parte del mondo ambientalista contro la decisione della sovrintendenza nazionale, che obbligava a verificare l’impatto paesaggistico delle pale nei confronti dei turisti imbarcati sulle navi da crociera, secondo quanto riportato su Repubblica, il ministro della Cultura Franceschini sarebbe intervenuto sulla Soprintendenza stessa determinando il cambio di rotta: l’obbligo a valutare l'impatto dell'impianto per i passeggeri, è diventato ora "indicazione" generica e non vincolante.  

“Il cambio di rotta del ministero che permette all’impianto eolico off-shore a Civitavecchia di proseguire il suo iter senza paradossali prescrizioni è davvero una bella notizia - commentano Stefano Ciafani, presidente nazionale di Legambiente, e Roberto Scacchi, presidente di Legambiente Lazio -. Liberare le rinnovabili dai cavilli burocratici è oggi tanto ambientalista quanto strumento di pace. Al contrario, sottoporre i progetti per nuovi aerogeneratori, lontani oltre 30 chilometri dalla costa, a improbabili valutazioni paesaggistiche per eventuali impatti visivi e disturbi dell’orizzonte per quei turisti che passeggiano sui ponti delle mega navi da crociera, come era da primo parere della Sovrintendenza, sarebbe stata una scelta incomprensibile che, oltre a mettere in seria difficoltà le proposte di energia pulita che continuiamo a sostenere, avrebbe dato forza a quanti spingono per il ritorno a gas e carbone, alla faccia del contrasto alle emissioni climalteranti, dell’adattamento ai mutamenti climatici e all’impianto stesso della nostra transizione ecologica.

 
L’eolico off-shore di Civitavecchia è sostenuto, appoggiato e voluto dall’intera comunità territoriale, dalle istituzioni e da tutti gli stakeholder che sul mare vivono o lavorano, perché si è coscienti più che altrove, in questo luogo martoriato ambientalmente dalle grandi centrali energetiche, dei danni irreparabili che possono essere scatenati dalla produzione da fonti fossili: qui, dove la ciminiera della centrale a carbone di Torrevaldaliga nord, con oltre 8 milioni di tonnellate all’anno di anidride carbonica sprigionate in aria, continua ad essere il luogo più inquinante d’Italia. Ed è da Civitavecchia che può e deve partire una inarrestabile avanzata delle energie rinnovabili; togliere ogni resistenza culturale e burocratica è oggi quanto mai auspicabile e fondamentale”.
 

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