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Emergenza rifiuti, Montino stuzzica la Raggi: non scarichi su altri le sue responsabilità

print02 dicembre 2019 15:49
Emergenza rifiuti, Montino stuzzica la Raggi: non scarichi su altri le sue responsabilità
La sindaca di Roma su facebook ha scritto ai sindaci della provincia sul tema dei rifiuti urbani. "Se lavoriamo insieme - scrive la Raggi - faremo meglio e tuteleremo gli interessi di tutti. Scrivo questa lettera aperta perché devo difendere i miei concittadini da una narrazione sbagliata che descrive falsamente i romani egoisti e pronti a inondare di rifiuti i comuni del Lazio.La scrivo perché alcuni colleghi sindaci hanno firmato una lettera per dire "no" a Roma, voltando la faccia dall'altra parte di fronte ad una richiesta di collaborazione per impedire in fretta e furia l'apertura di nuove discariche sul territorio di Roma.La Regione Lazio attraverso una ordinanza intende, di fatto, trasformare decine di cave presenti nella nostra città in vere e proprie discariche, anche superando le norme ambientali.

Eppure sarebbe possibile evitarlo se la stessa Regione non avesse deciso di anticipare di un anno la chiusura di una discarica, quella di Colleferro, ancora attiva e capace di ospitare i rifiuti di Roma e di altri comuni laziali.Un anticipo illogico soprattutto visto che da 7 anni manca il Piano Regionale dei Rifiuti per il quale anche la Commissione Europea ha già dichiarato l’inerzia della Regione e sembra pronta ad aprire una procedura di infrazione.

Roma ha chiesto di evitare l'anticipo della chiusura e, non avendo altri sbocchi, la cui indicazione per legge spetta sempre alle Regione, portare temporaneamente più rifiuti alla discarica già esistente di Civitavecchia. "No, non vogliamo i rifiuti dei romani" hanno tuonato i sindaci di alcuni comuni. Ed è soprattutto a loro che scrivo.I romani per decenni hanno accolto i rifiuti di Fiumicino e Ciampino nella discarica di Malagrotta. Ancora oggi presso l’impianto di Porcarelli, a Rocca Cencia, nella zona est della città, si trattano i rifiuti di oltre 50 comuni del Lazio, come il Tmb di Malagrotta tratta anche i rifiuti di Fiumicino.

Ogni giorno i romani ospitano 1 milione mezzo di persone e molte vengono dai loro territori: consumano e buttano a Roma e alcuni, non pochi, portano persino sacchi di spazzatura che non differenziano nei loro Comuni e che abbandonano in discariche improvvisate lungo le strade di Roma. I romani sono generosi: provate a chiederlo a chi da anni vive nelle vicinanze di Rocca Cencia o di Malagrotta, o lungo le strade di ingresso a Roma.Attenzione. Ci sono fin troppe frontiere. Non creiamone anche tra Regioni o Comuni. L'Italia è generosa e gli italiani sono sempre stati solidali.Opponiamoci ad un clima di egoismo e chiusura. Opponiamoci anche alla logica per cui si ricorre a continui provvedimenti emergenziali per risolvere una crisi ormai strutturale determinata dalla giusta chiusura della discarica di Malagrotta secondo la quale si continuano ad aprire siti costantemente in deroga.

Questa logica non serve a nessuno. Roma non chiuderà i propri confini, continuerà a fare la propria parte e dopo l’approvazione del piano rifiuti regionale Roma potrà costruire gli impianti necessari senza deroghe ambientali e senza deroghe alle norme poste a tutela della salute dei propri cittadini. Che ciascuno faccia la propria parte......" conclude la sindaca di Roma. “Ho letto la prima risposta della sindaca Virginia Raggi alla lettera aperta che 34 sindaci della provincia le hanno inviato qualche giorno fa sulla questione rifiuti”. Lo dichiara il sindaco di Fiumicino Esterino Montino a seguito del post pubblicato dalla sindaca della Capitale sulla sua pagina Facebook

“È necessaria una premessa, a questo punto – prosegue Montino -. Da sempre i comuni che sono sede degli aeroporti intercontinentali e il Vaticano fanno parte dello stesso ambito territoriale dei rifiuti di Roma e le relative strutture sono state programmate tenendo presente che dovevano soddisfare le esigenze non solo della città di Roma, ma anche loro. Nel frattempo, il Comune di Roma è passato da 150 mila ettari di estensione a 130 mila dopo che Fiumicino è diventato autonomo”.

“Bisogna sempre tenere conto che quando parliamo del territorio di Roma stiamo parlando di un territorio più grande di Milano, Torino, Bologna, Firenze, Napoli, Bari, Palermo e Catania messe insieme – sottolinea il sindaco -. E dentro questo territorio non ci sono solo aree di assoluto pregio, ma anche aree in grado di ospitare gli impianti necessari a smaltire i rifiuti della Capitale stessa”.

“Il problema non è che i comuni limitrofi non hanno un atteggiamento solidale nei confronti di Roma. Questo non è vero e la sindaca Raggi lo sa perfettamente perché l'unico impianto per il trattamento dell'umido a disposizione e gestito da Ama, guarda caso, non è dentro Roma: è nel territorio del Comune di Fiumicino – ricorda Montino -. Nonostante non sia gestito nel modo migliore possibile e provochi una serie di disagi a chi vive in quella zona, il Comune di Fiumicino ha sempre tenuto conto di una fase di difficoltà della Capitale e continua a farlo”.

“Da quando tre anni fa venne chiuso l'impianto di Malagrotta, (per un provvedimento del sindaco Marino e non suo, sindaca Raggi) i rifiuti di Roma vengono portati anche negli impianti dei comuni della provincia e del Lazio – spiega ancora Montino -. E non mi sembra, anche in questo caso, che siamo di fronte a una solidarietà negata. Anzi”.

“Il problema vero che i sindaci della provincia sollevano è conoscere le vere intenzioni della Capitale, la cui produzione di rifiuti non ha paragone con tutti gli altri comuni della provincia messi insieme – prosegue -. Quello che i sindaci vogliono sapere è se esiste e qual è la strategia per un piano di tipo industriale e ambientale sul territorio di un comune che, anche per dimensione territoriale, è unico in Italia. Non si può certo chiedere agli altri di assumersi delle responsabilità che non sono loro. Ogni sindaco ha la responsabilità del governo del ciclo integrato dei rifiuti, compreso lo smaltimento che passa attraverso l'individuazione di siti adeguati”.

“A me non sembra, cara sindaca, che ci sia una strategia se non quella di destabilizzare fino al punto che l'organo di governo dell'azienda municipale dei rifiuti ha una durata media di sei mesi. Sfido chiunque a sviluppare un piano serio con un turn over aziendale di questa portata – conclude Montino -. In ogni caso, e penso di interpretare il pensiero degli altri sindaci della provincia, rimaniamo a disposizione per un confronto concreto e operativo che eviti l'ennesima emergenza”.

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