Dragona, l'AMA vuole riattivare il Tritovagliatore, il Pd: l'impianto va rimesso a norma, rischio polveri sottili
Lunedì 13 dicembre incontro tra Mario Falconi (X Municipio), l'assessore Sabrina Alfonsi, Giammarco Palmieri (presidente Commissione ambiente) e i vertici AMA per affrontare la questione spinosa della rimessa in funzione del Tritovagliatore. Necessario però procedere alla messa a norma dell'impianto


Tritovagliatore e cumuli di rifiuti da trattare
(AGR) La questione del Tritovagliatore torna ad agitare le notti dei residenti di Dragona. La prossima settimana, infatti, da indiscrezioni è trapelata la notizia che sia in previsione il rientro in servizio del Tritovagliatore di Ostia Antica-Dragona posizionato in un capannone di via dei Romagnoli, all’interno della struttura operativa dell'azienda Ama spa in grado di trattare circa 300 tonnellate di rifiuti al giorno.
L’AMA, impegnata nell’emergenza rifiuti, sta perseguendo tutte le strade per potenziare lo smaltimento dei rifiuti raccolti in città, tra le strade da percorrere ci sarebbe anche, secondo la direzione aziendale, la rimessa in funzione del Tritovagliatore di Dragona. Su questo tema, sempre da indiscrezioni, lunedì prossimo al palazzo del Governatorato di Ostia dovrebbero incontrarsi con il presidente del X Municipio Mario Falconi, i vetici dell’AMA, l’assessore all’ambiente Sabrina Alfonsi e Giammarco Palmieri, presidente della Commissione ambiente.
“Riteniamo – continua Vocaturo - come tutela degli stessi lavoratori impegnati nell’impianto e dei residenti del territorio che il X Municipio prenda posizione sulla questione e chieda, con determinazione, l'attivazione dell’impianto solo se il Tritovagliatore sia rimesso a norma e l'eventuale produzione di polveri inquinanti sia evitata. A riguardo, bisogna fare dei lavori strutturali per la misurazione della qualità dell'aria quando il macchinario è in funzione, ossia, bisogna installare dei sensori per verificare i limiti ed arrestare i processi in caso di superamento. Se non si procederà con la rimnessa a norma, non deve essere rimesso in funzione per evitare uno scempio, come già accaduto in passato”.