Decennio del mare, dalla Sardegna dieci progetti in difesa dell'Oceano
Ieri Giornata Mondiale dell'Oceano all'isola La Maddalena, la IOC-UNESCO ha avviato una serie di iniziative e progetti che hanno un unico obiettivo: mitigare il cambiamento climatico e ottenere risultati concreti per un oceano pulito, sano, produttivo


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(AGR) Dieci progetti per educare e coinvolgere comunità scientifica, governi, settore privato e società civile sull’importanza dell’oceano per il nostro pianeta, la nostra salute, il nostro futuro. In occasione della Giornata Mondiale dell’oceano dell’8 giugno, dall’isola de La Maddalena in Sardegna, IOC-UNESCO nell’ambito del Decennio delle Scienze del Mare per lo Sviluppo Sostenibile (istituito dalle Nazioni Unite dal 2021 al 2030) ha dato il via - con l’evento “Tra passato e futuro, verso la generazione oceano” - a una serie di iniziative e progetti nazionali e internazionali che condividono un unico obiettivo: mitigare il cambiamento climatico e ottenere risultati concreti per la società attraverso un oceano pulito, accessibile, sano e resiliente, produttivo, sicuro, predicibile e che ispiri e coinvolga.
“Il 70% del nostro pianeta è ricoperto di acqua: questo dato dovrebbe ricordarci quotidianamento l’importanza di preservare, studiare e valorizzare le acque. L’oceano è fonte di sostentamento e interessa gli aspetti più variegati della vita umana, dalle scienze alla musica, dall’economia alla cultura. Per questo con il Decennio del Mare stiamo coinvolgendo ricercatori, scienziati, rappresentanti istituzionali ma anche chef, artisti, imprenditori, cittadini”, spiega Francesca Santoro, specialista di programma dell’Intergovernmental Oceanographic Commission UNESCO e promotrice del Decennio del Mare in Italia.
“Al centro di questo lavoro di sensibilizzazione mettiamo i giovani: scopo del Decennio del Mare è infatti crescere una generazione che, per il 2030, avrà maturato non solo piena consapevolezza dell’importanza dell’oceano e conoscenza scientifica adeguata, ma che sarà anche pronta a diventare protagonista del cambiamento necessario”.
A sottolineare l’importanza dell’oceano tra passato, presente e futuro sono proprio i dati UNESCO* che evidenziano il ruolo cruciale nella regolazione del clima svolto dall'oceano sin dalla rivoluzione industriale, in quanto “pozzo” per il carbonio generato dall'attività umana. Senza “carbon sink”, i livelli di CO2 atmosferica sarebbero vicini a 600 ppm (parti per milione), il 50% in più rispetto alle 410 ppm registrate nel 2019, che è già ben al di sopra dell'obiettivo concordato per limitare il riscaldamento globale a 2°.
“C’è ancora tanto da studiare per comprendere il ruolo dell’oceano nel ciclo del carbonio e sviluppare politiche di mitigazione e adattamento ai cambiamenti climatici per il prossimo decennio. Per questo - aggiunge Santoro - con le nostre iniziative nell’ambito del Decennio del Mare ribadiamo come una migliore conoscenza dell'oceano sia un prerequisito necessario per raggiungere lo sviluppo sostenibile, nell’ambito dell’Agenda 2030, e l’implementazione di politiche internazionali quali la Convenzione Quadro sui Cambiamenti Climatici delle Nazioni Unite la cui pre-COP26 (Conferenza delle Parti) si terrà a Milano dal 30 settembre al 2 ottobre preceduta dalla prima Youth COP con 400 giovani da tutto il mondo”. È dunque fondamentale avviare una vera e propria alfabetizzazione oceanica attraverso una sinergia tra i più diversi campi dalla scienza, all’arte, alla cucina in modo da aumentare la consapevolezza sullo stato dell'oceano, ma anche fornire strumenti e approcci per trasformare la conoscenza in azioni che promuovano la sostenibilità degli oceani.