Balneari, spiagge chiuse, Pasqua senza andare al mare
In molte località turistiche slitta anche quest’anno la prima giornata al mare. Imprenditori fiduciosi per la prossima estate ma preoccupati per la situazione. Capocchione (Sib): sarà una Pasqua di crisi per gli stabilimenti balneari, la seconda consecutiva


(AGR) In molte località è slittata anche quest’anno la prima giornata al mare. Imprenditori sono fiduciosi per la prossima estate ma sono preoccupati per la situazione italiana. “Sarà una Pasqua di crisi anche per gli stabilimenti balneari, la seconda consecutiva - ha affermato Antonio Capacchione, presidente del S.I.B Sindacato Italiano Balneari aderente a FIPE/Confcommercio. Con l’Italia tutta colorata di rosso molti litorali dovranno rinunciare a quella che, in questo periodo, è un’abitudine da sempre: la prima giornata di mare”.
“Per quanto riguarda la stagione estiva siamo moderatamente ottimisti, contiamo sulla campagna vaccinale e sull’esperienza maturata lo scorso anno - ha continuato Capacchione - i primi segnali positivi ci sono per quanto riguarda le prenotazioni di lettini e ombrelloni. Gli italiani non ce la fanno più, hanno bisogno di svago e di una vacanza dopo un lungo lockdown, noi ce la metteremo tutta, come facciamo da decenni. Il turismo rappresenta il 13% del PIL nazionale e il comparto balneare ha un ruolo molto importante con quasi 100 milioni di presenze”. La preoccupazione degli imprenditori balneari riguarda, inoltre, il futuro di molti impianti, perdurando le difficoltà burocratiche incontrate nell'applicazione delle leggi nazionali sul prolungamento delle concessioni demaniali marittime.