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Individuato il secondo complice della truffa da 3 milioni ai danni di un’anziana: finita in rapina violenta

Dopo l’arresto del primo sospettato a febbraio, la Polizia di Stato ha identificato anche il secondo uomo coinvolto nel raggiro ai danni di un’ottantenne romana: per entrambi accuse di truffa e rapina aggravata

printDi :: 02 luglio 2025 10:11
Individuato il secondo complice della truffa da 3 milioni ai danni di un’anziana: finita in rapina violenta

(AGR) Roma – È stato individuato e arrestato il secondo presunto autore della truffa, poi degenerata in rapina, ai danni di una donna di 80 anni, residente nella Capitale. Il colpo, avvenuto lo scorso ottobre, aveva fruttato ai due malviventi un bottino di circa 3 milioni di euro tra denaro contante, gioielli e lingotti d’oro.

A condurre le indagini è stata la Squadra Mobile di Roma, sotto il coordinamento della Procura della Repubblica, che già a febbraio aveva fermato il primo complice grazie all’analisi delle immagini di videosorveglianza del condominio in cui si è consumata la vicenda. I due truffatori avevano messo in scena il noto schema del "finto maresciallo" e del "falso avvocato", contattando la vittima per telefono e prospettandole la necessità di pagare una cauzione per liberare la figlia coinvolta in un presunto incidente stradale.

 
La truffa ha assunto toni sempre più pressanti, con ore di telefonate insistenti e visite ripetute nell’appartamento dell’anziana. In serata, la situazione è sfociata in violenza fisica, con uno dei complici che ha afferrato la donna per un braccio, minacciandola se non avesse consegnato altro denaro.

Solo grazie al successivo intervento della figlia, allertata in extremis dalla madre, è stato possibile denunciare quanto accaduto. Le forze dell’ordine, avvalendosi delle riprese delle telecamere del palazzo e delle banche dati delle forze di polizia, hanno ricostruito i movimenti dei malviventi.

Il secondo complice, identificato come un uomo originario dell’hinterland napoletano, è risultato essere colui che si era presentato direttamente a casa della vittima per riscuotere il "prezzo della libertà" della figlia.

Per entrambi i sospettati è stata emessa un’ordinanza di custodia cautelare in carcere con le accuse di truffa e rapina aggravata in concorso.

Le indagini proseguono per accertare se i due possano essere coinvolti in altri episodi simili. La Polizia invita i cittadini, in particolare gli anziani, a diffidare da richieste di denaro telefoniche e a segnalare tempestivamente ogni sospetto al numero 112.

Quanto sopra, si comunica, nel rispetto degli indagati che sono da ritenere presunti innocenti, in considerazione dell'attuale fase del procedimento, ovvero quella delle indagini preliminari, fino a un definitivo accertamento di colpevolezza con sentenza irrevocabile e al fine di salvaguardare il diritto di cronaca costituzionalmente garantito.

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