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Nel nome del figlio, marchesa Simona Bertocchi

print18 gennaio 2016 20:11
(AGR) E' stata la libreria-Caffè Letterario Mangiaparole, di via Manlio Caitolino, 7, ad ospitare il libro “Nel nome del Figlio” (Giovane Holden Edizioni) e la sua autrice, la  toscana Simona Bertocchi.

Muovendosi sapientemente tra verità documentaria e invenzione, Simona Bertocchi sottrae con questo suo libro all’oblio un personaggio femminile straordinario, figlio del primo Rinascimento italiano come pochi altri e lo trasfigura in una grande prova narrativa.

Ricciarda Malaspina, marchesa di Massa e signora sovrana di Carrara è una donna gelida, calcolatrice, avida di potere e di denaro, dotata di una crudele ironia ma anche colta, intelligente e amante della frivola vita di corte. Nel 1520, giovane, vedova, orfana, con diritti opinabili sul marchesato, grazie a un’abile politica matrimoniale consolida la sua posizione sposando Lorenzo Cibo, nipote di Lorenzo il Magnifico. Pronta a ordire intrighi, gelosa del suo feudo è disposta a tutto pur di difenderlo anche a sacrificare il figlio Giulio, legittimo erede al titolo.

La voce narrante è stata quella di Beatrice Pardi, dama di compagnia della marchesa, che in una sorta di diario trascrive impressioni, riporta avvenimenti sia di carattere politico che non. Donna di umili natali, indipendente e di buona cultura, Beatrice ha un solo punto debole ovvero la bellissima figlia Angelica legata a Giulio Cibo Malaspina da un forte sentimento che indispone la sua padrona.

Beatrice Pardi, infatti,  riuscì nel suo intento di assistere ai funerali della marchesa Ricciarda Malaspina, che aveva rovinato la sua vita e distrutto quella di sua figlia Angelica e del proprio figlio Giulio.

Su tutto il romanzo aleggiano i versi del raffinato poeta Luigi Pulci, che Giulio e Angelica si scambiano più volte negli anni e che Giulio pronuncerà anche un attimo prima che il boia gli mozzerà la testa: “Tu m’hai di te sì fatto innamorare/ per mille altre eccellenzie che tu mostri/ch’io me ne vengo, ove tu andrai, con teco/ e d’altra parte tu resti qui meco/”.

L’autrice, Simona Bertocchi, è nata a Torino, ma vive ormai da molti anni in Toscana, a Montignoso, dove lavora nel settore del turismo. Organizza eventi letterari tra cui presentazioni di libri in Toscana e manifestazioni artistiche. Collabora con importanti associazioni culturali nazionali, agenzie letterarie e case editrici.

Nel 2006 ha pubblicato La fuga (Medimond), nel 2008 I colori di Venere (Il Filo), nel 2009 inizia la sua collaborazione con Giovane Holden Edizioni con cui pubblica Anima nuda, nel 2011 Lola Suárez, nel 2013 Viaggio scalza e la seconda edizione rivista e arricchita di I colori di Venere nel 2014. Le sue opere hanno sempre ottenuto buoni riconoscimenti a concorsi nazionali e internazionali e sono state bene accolte dalla critica e dai media.

 

(di Manuela Minelli)

 

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