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L'Alzheimer in famiglia: il Rotary Club Ostia fa il punto

Intensa serata conviviale del Rotary Ostia insieme con l’associazione Amici Alzheimer per fare il punto sull’assistenza. Ospite d’onore il neurologo Ciriaco Scoppetta con la presentazione del libro "La ladra di cervelli".

printDi :: 24 aprile 2022 12:49
Tavolo di presidenza

Tavolo di presidenza

(AGR) Il Rotary Club Ostia, nella recente conviviale del 22 aprile 2022 tenuta presso il Riz Cafè del Porto di Ostia, ha trattato il tema della malattia dell’Alzheimer, offrendo ai presenti soci del club e ospiti intervenuti, un interessante momento formativo e informativo grazie alla presenza di importanti relatori quali il prof. Ciriaco Scoppetta medico neurologo e Claudia Martucci presidente dell’Associazione Amici dell’Alzheimer e alla ricercatrice Rosanna Squitti.

La serata presieduta dal presidente del Rotary Club Ostia Claudio Miglio ha affrontato un tema quale quello dell’Alzheimer in un contesto leggero ma allo stesso tempo pieno di interazione con i presenti in sala.

 
Il prof. Ciriaco Scoppetta medico neurologo e conoscitore a 360 gradi dell’Alzheimer e delle altre demenze, ha presentato il suo ultimo libro, con la presentazione di Carlo Verdone, candidato da Gianpiero Gamaleri al Premio Strega 2022 “La ladra di cervelli” uscito nelle librerie a dicembre 2021 edito da Armando Editore. Si tratta di un romanzo che racconta i ricordi di quattro generazioni di una famiglia e la vicenda si svolge in cinque città del mondo. Quando Cesare, il protagonista, si ammala di Alzheimer e la malattia pian piano gli ruba i ricordi, i figli e nipoti fanno tutto il possibile per essere vicini a Cesare ma, allo stesso tempo continuano a vivere la loro vita affettiva e lavorativa; e ci riescono.

Il titolo emblematico del libro “La ladra di cervelli” rispecchia esattamente quello che la malattia fa, rubando ricordi, ma non solo, a chi ne è colpito. Tuttavia, come ha detto il prof. Scoppetta durante la presentazione “… se dovessi pubblicare ora questo libro gli darei un titolo diverso tipo “La ladra di ricordi” che mi sembra più immediato…” continuando“… la memoria non è illimitata, e quindi per immagazzinare nuovi ricordi dobbiamo cancellarne altri, questo è il primo consiglio che do a chi comunque non è affetto da questa malattia o in generale da altre forme di demenza, il secondo consiglio è che bisogna accettare che esiste un processo di degenerazione cellulare quindi un invecchiamento normale del cervello che va di pari passo con l’invecchiamento dei muscoli del corpo, oppure semplicemente della pelle o dei capelli”. Cosa fare dunque per sostenere le persone che sono affette dalla malattia? “… Il cervello dell’ammalato affonda, ma non affonda in modo omogeneo e ogni tanto alcuni pezzi della coscienza riemergono, e dunque è fondamentale che ci sia una famiglia unita e compatta che lo aiuti a ridimensionarsi. Però bisogna anche pesare bene l’eccesso di generosità, cioè non bisogna, per i famigliari, i caregivers, pensare che devono annullare sé stessi per assistere l’ammalato di Alzheimer, perché altrimenti devastano anche la loro vita trascurandosi e escludendosi da ogni vita sociale.” Se al contrario vi è un'assoluta dedizione e annullamento di se stessi, questo significherebbe  tenuto conto dello strazio della malattia, alla fine si potrebbe desiderare inconsciamente la morte del congiunto facendo emergere, poi, i sensi di colpa. Dunque, la malattia dell’Alzheimer, così devastante per chi ne viene colpito è devastante allo stesso modo anche per la famiglia e dunque è necessario per ciascun componente avere la forza e la lucidità di applicare un sano egoismo al fine di aiutare colui che inevitabilmente sarà destinato nel giro di qualche anno a lasciare i propri congiunti.

A supporto di queste famiglie, dei caregivers, c’è l’Associazione Amici Alzheimer Onlus presieduta da Claudia Martucci, tra l’altro anche socia del Rotary Club Ostia. Claudia Martucci è stata anche lei “figlia dell’Alzheimer” in quanto suo padre è stato colpito all’età di cinquant’anni da una forma precoce di demenza fronte temporale. Questa esperienza, come lei stessa ha raccontato, durata dieci anni, se da una parte è stata faticosa e devastante, dall’altra le ha consentito di guardare avanti con forza e determinazione fondando l’Associazione Amici Alzheimer per fornire a tutte le famiglie colpite da questa malattia un grande supporto. “L’associazione si fa portavoce dei malati e dei famigliari presso le istituzioni ma offre anche supporto medico psicologico anche per il tramite di un mantenimento delle abilità cognitive residue. Inoltre, stiamo chiudendo una serie di accordi con partner che possono estendere la nostra rete di supporto ai malati e ai famigliari. Proprio in questi giorni infatti è nata una partnership con la “Banca delle visite” che ci consentirà di ampliare la platea dell’assistenza e con il “Comitato Scientifico Ricerca Scomparsi” presieduto dalla prof.ssa Maria Gaia Pensieri per offrire al territorio un supporto alle famiglie che la malattia fa danni anche sotto l’aspetto della scomparsa della persona affetta dal morbo di Alzheimer” ha detto Claudia Martucci, concludendo “l’Alzheimer ruba i ricordi ma non ruba l’amore!”.   

Ma che cos’è la Banca delle visite? “La Banca delle Visite nasce da una semplice intuizione: applicare il concetto del "caffè sospeso" in sanità, ovvero raccogliere donazioni per offrire visite e prestazioni mediche ai più bisognosi. Aiutiamo chi non può attendere i tempi spesso lunghi del Servizio Sanitario Nazionale e non può permettersi di curarsi privatamente, ad accedere alle prestazioni mediche necessarie in modo rapido e gratuito” ha detto alla conviviale del Rotary Club Ostia la presidente Michela Dominici.

E allora cosa sta facendo la ricerca in tema di Alzheimer? Un interessante approfondimento è stato effettuato dalla dott.ssa Rosanna Squitti, ricercatrice al Fatebenefratelli-Isola Tiberina di Roma capofila di uno studio sull’Alzheimer che conferma uno squilibrio del rame ‘cattivo’ nell’organismo come fattore di rischio. “Grazie al test del rame, effettuabile con un semplice prelievo di sangue, è possibile identificare i soggetti che hanno valori di rame non-ceruloplasminico sopra la soglia di 1,6 µmol/L per intervenire su questo fattore di rischio modificabile” ha detto la ricercatrice durante il suo intervento nella conviviale del Rotary Club Ostia.

E’ stata una serata molto interessante, come ha detto in chiusura il presidente del Rotary Club Ostia Claudio Miglio “… ho avuto modo di avere ospiti eccezionali e al contempo di trattare un argomento generalmente così complicato e gigante con l’ausilio di diverse professionalità che ha saputo intrattenere la platea di presenti facendoli interagire e fornendo loro ( a tutti noi) una speranza che non sono soli, nessuno è solo, ma tutti, nel momento di emergenza possiamo affidarci, anche sul territorio, ma non solo, a una rete di soggetti che possono aiutare noi, le nostre famiglie e i nostri amici e conoscenti. Una grande serata nella quale si è respirato dall’inizio alla fine, solidarietà e spirito di servizio. Valori imprescindibile nell’organizzazione di eventi rotariani”.

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