Milano, arriva la prima dieta validata scientificamente per migliorare la salute epatica
Il nuovo piano alimentare, studiato per contrastare la steatosi epatica, nasce dalla collaborazione tra Fondazione Italiana Fegato Onlus e FoodPharm. La partnership promuove iniziative per sensibilizzare l’opinione pubblica sull’importanza di una sana alimentazione e corretti stili di vita


Dieta fegato grasso :Grano-saraceno con peperoni e semi misti scaled
(AGR) La steatosi epatica non alcolica, caratterizzata dall’accumulo eccessivo di grasso nel fegato, è una condizione molto diffusa che, se trascurata, può avere serie conseguenze: colpisce oltre il 25% degli italiani e, sempre più spesso, anche i bambini, a causa di un’alimentazione errata. Al momento non esistono cure farmacologiche ma, nelle fasi iniziali, il problema può essere reversibile, adottando un regime alimentare corretto ed equilibrato, unito a una regolare attività fisica.
Per educare la popolazione a nutrirsi in modo sano e modificare gli stili di vita, mediante attività e campagne informative volte ad accrescere il benessere dei cittadini, nasce la collaborazione tra FIF - Fondazione Italiana Fegato Onlus, autorevole ente di ricerca specializzato nello studio delle malattie epatiche, e FoodPharm, foodtech innovativa, leader con il brand DocFoody nelle diete pronte funzionali a particolari esigenze di salute. Step iniziale di questa intesa, la messa a punto per la prima volta di uno specifico piano alimentare settimanale con piatti pronti bilanciati e menù validati da medici, che può prevenire la comparsa del fegato grasso o contrastarne la progressione.
“Tra i principali fattori di rischio per lo sviluppo e la progressione della steatosi epatica vi sono il sovrappeso, l'obesità e la sindrome metabolica; più dell’80% dei pazienti affetti da fegato grasso è obeso[3]”, spiega il prof. Samir Giuseppe Sukkar, Direttore U.O.D. Dietetica e Nutrizione Clinica presso il Policlinico San Martino di Genova e Responsabile scientifico di DocFoody. “L'obesità non solo aumenta la quantità di grasso nel corpo, ma anche il rischio di progressione verso forme più gravi della malattia, come la steatoepatite non alcolica e la fibrosi epatica. In un simile contesto, la qualità della dieta gioca un ruolo cardine nel migliorare o peggiorare la condizione. Un’alimentazione ricca di grassi saturi, zuccheri raffinati e carboidrati ad alto indice glicemico danneggia il fegato. Al contrario, modificare la qualità della dieta, includendo cereali integrali, grassi sani, fibre, proteine vegetali e nutrienti benefici, e impiegare metodi di cottura più salutari può significativamente rallentare o addirittura far regredire i danni epatici. A questo proposito, il piano alimentare DocFoody sviluppato con la Fondazione Italiana Fegato offre un approccio nutrizionale completo, basato sulla dieta mediterranea, e ha dimostrato di essere altamente efficace nel migliorare la salute epatica”.
“Come Fondazione Italiana Fegato” – sottolinea Decio Ripandelli, Presidente FIF – “siamo particolarmente lieti per la collaborazione in corso con FoodPharm, un progetto che rappresenta un interessante connubio tra attività di ricerca, prevenzione e tradizioni alimentari e che riunisce due importanti realtà, una del settore scientifico e l’altra di quello alimentare, entrambe profondamente radicate in Friuli Venezia Giulia. Una regione non solo famosa per la qualità del suo cibo, ma anche legata ai valori della dieta mediterranea. Il menù “anti fegato grasso” nasce da un'approfondita analisi scientifica condotta dai ricercatori della Fondazione Italiana Fegato. Ogni ingrediente è stato accuratamente valutato sulla base del suo impatto positivo sulla salute del fegato, con uno sguardo attento alle proprietà nutrizionali dei prodotti alimentari sviluppati da FoodPharm”.