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Manovra Finanziaria di fine anno....una delusione per i balneari, nessuno sconto

printDi :: 22 dicembre 2020 10:01
Manovra Finanziaria di fine anno....una delusione per i balneari, nessuno sconto

(AGR) Nelle scorse settimane abbiamo tentato di intervenire sulla cosìdetta manovra finanziaria di fine anno per rafforzare le norme esistenti che assicurano la continuità aziendale e per eliminare ingiustificate disparità di trattamento delle aziende balneari nella fruizione delle misure economiche anticovid. 

A tal fine abbiamo proposto molteplici proposte emendative sia all’A.C. nr. 2790 bis cd Bilancio 2021 che all’A.S. nr. 1994 cd Ristori che sono state effettivamente presentate da parlamentari appartenenti a diversi schieramenti politici. 

 
In particolare gli emendamenti si proponevano di:

•  superare l’inerzia degli Enti concedenti nell’applicazione dell’articolo 1 commi 682 e 683 della legge 145/2018 mediante l’estensione dell’istituto del silenzio assenso; 

•  rafforzare quanto disposto con l’articolo 182 secondo comma del decreto legge nr. 34 del 19 maggio 2020 a garanzia della continuità aziendale nell’attuale situazione pandemica;

 •  estendere  esplicitamente  anche  agli  stabilimenti  balneari  il  credito  di  imposta  per  la  riqualificazione  e  il miglioramento delle strutture turistiche e la fruizione del credito di imposta per i canoni di locazione; 

•  chiarire che l’epidemia in corso costituisce una causa eccezionale di riduzione del canone demaniale così come previsto dalla normativa vigente e ingiustamente negato dall’Agenzia del Demanio.  Purtroppo nessuno di questi emendamenti è stato approvato dal Governo e dal Parlamento.  È stato varato solo l’esonero dal pagamento della prima rata dell’IMU per il 2021 così come stabilito per tutte le aziende turistiche.  Ringraziamo i parlamentari che ancora una volta hanno concretamente dimostrato vicinanza alla nostra categoria e condivisione della giustezza delle nostre richieste.  Stigmatizziamo il grave errore del Governo e del Parlamento che hanno perso l’ennesima occasione per dare certezza alla balneazione attrezzata italiana e per eliminare ogni disparità di trattamento con le altre imprese turistiche.  Continuiamo nella battaglia per la messa in sicurezza amministrativa ed economica delle nostre aziende.

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