Fregene, stop alla movida per 30 giorni, giro di vite del sindaco per tutelare la sicurezza e la vivibilità cittadina
Il sindaco Baccini ha invitato tutti al rispetto delle regole per garantire un'estate serena a tutti, residenti e turisti e contenere i disagi per i residenti. Coronas (FI): Il divertimento si...ma sempre con coscienza e nel rispetto delle regole. Necessaria una riflessione seria con gli operatori


(AGR) E' stata emanata dal comune di Fiumicino un'Ordinanza Sindacale che dispone il divieto, per un periodo di 30 giorni, di organizzare eventi o manifestazioni con musica dal vivo o DJ set e trattamenti danzanti presso gli stabilimenti balneari e i chioschi situati lungo il litorale comunale.Le Forze dell'Ordine, impegnate in un’intensa attività di controllo durante i giorni festivi, hanno accertato gravi violazioni amministrative, tra cui mancanza di autorizzazioni, occupazioni abusive della sede stradale, ostacolo ai mezzi di soccorso, e numerosi episodi di guida in stato di alterazione da sostanze stupefacenti e alcoliche.
Il Sindaco, in accordo con la Polizia Locale e gli organi di sicurezza, ha ritenuto indispensabile adottare misure urgenti per tutelare la sicurezza pubblica, la vivibilità urbana e l’integrità fisica dei cittadini.
"Sosteniamo pienamente la decisione del Sindaco Mario Baccini di intervenire con fermezza per regolamentare la movida nelle nostre località balneari". A dichiararlo è Alessio Coronas, capogruppo di Forza Italia in Consiglio comunale, in merito all’ordinanza sindacale che pone limiti agli orari notturni per contenere e prevenire disagi nei confronti dei residenti.
"Fiumicino è una città che vive di turismo – prosegue Coronas – e proprio per questo dobbiamo saper trovare un equilibrio tra il diritto al divertimento e quello al riposo e alla sicurezza dei nostri concittadini, che non possono essere rifugiati in casa propria ogni fine settimana".
Coronas sottolinea che il rispetto delle regole è fondamentale per garantire una convivenza civile e responsabile: "Il divertimento sì, ma sempre con coscienza. Serve rispetto per chi lavora, per le famiglie, per chi ha scelto di vivere in questi territori tutto l’anno".
"È evidente – conclude Coronas – che sarà necessario avviare una riflessione seria anche con gli operatori del settore per trovare soluzioni che consentano loro di lavorare, ma in condizioni di maggiore sicurezza e sostenibilità. Così com’è, non è più possibile".
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