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Covid-19, in Molise la caccia è autorizzata ma le adozioni dai canili sono bloccate

printDi :: 04 maggio 2020 12:31
Molise: caccia autorizzata adozioni canili bloccate

Molise: caccia autorizzata adozioni canili bloccate

(AGR) Cos’è che spinge il presidente della Regione Molise ad emettere un’ordinanza che autorizza gli spostamenti sul territorio per la caccia e allo stesso tempo viene vietata ai volontari la possibilità di recarsi nei canili della regione?

Ho deciso di chiederlo all’Assessore del comune di Campobasso, Simone Cretella che tra le sue competenze ha anche quella che riguarda la popolazione canina.
È così, facendo riferimento a varie norme, mi è stato spiegato che in seguito ai DPCM viene interdetta la presenza di volontari nei canili in quanto non è possibile effettuare spostamenti sul territorio per raggiungere i rifugi, tranne se non si fa parte dell’azienda che di diritto si occupa dei cani.
Solo un’eccezione potrebbe far variare la norma: una valutazione negativa del benessere degli animali effettuata dal veterinario della struttura. Quest’ultimo però interpellato, ha affermato che non ci sono motivi validi, tali da richiedere l’ausilio dei volontari nella gestione quotidiana dei cani, e di conseguenza il Dirigente comunale ha disposto la chiusura delle strutture presenti sul territorio a qualsiasi esterno.
Un’esposizione inequivocabile che l’Assessore Cretella ha concluso dando il giusto e obiettivo merito al lavoro eccellente e insostituibile svolto dai volontari sul territorio e auspicando, appena possibile, un ritorno alle normali attività.

 
Questo è quanto ci è stato raccontato, sappiamo bene però che gli addetti alla gestione dei canili non riescono a svolgere le attività che sono prettamente finalizzate al benessere psico fisico dei cani: una spazzolata, una passeggiata o anche solo una carezza.
Al canile Santo Stefano di Campobasso i volontari, quotidianamente, portavano un po’ di conforto agli animali rinchiusi nelle loro celle di cemento, alcuni anche da più di 10 anni.

E queste secondo voi non sono attività che devono essere ritenute come necessarie? Per me e per tutti i volontari, senza alcun dubbio, sì.

Tutto ciò accade mentre il presidente della Regione Molise emana tre nuove ordinanze con ulteriori misure per la prevenzione e la gestione dell’emergenza Covid-19 nella Fase 2, tra queste anche lo spostamento all’interno del territorio regionale per lo svolgimento delle attività di pesca e di caccia.

Cosa sta accadendo? Forse stiamo perdendo di vista il senso del bene comune?
L’emergenza Coronavirus ha indubbiamente cambiato, anche in maniera repentina, le nostre abitudini quotidiane, stravolgendo gran parte degli equilibri. Le restrizioni, necessarie, che stiamo vivendo ci portano a riflettere su quanto sia preziosa la libertà e allo stesso tempo su quanto sia necessario il rispetto della libertà altrui. Oltre tutto questo, quello che secondo me manca totalmente nella situazione che sto provando a raccontare è il buon senso, che non può scarseggiare, soprattutto oggi, principalmente perché lo Stato non può intervenire su tutto.

È stata diffusa una nota dell’OIPA Italia onlus, dell’A.E.O.P.  Associazione Europea Operatori Polizia, della LE.I.D.A.A. Protezione  Animali ed  Ambente e della EARTH Molise, indirizzata alla Regione Molise e volta proprio a far ritrovare quel equilibrio grazie al quale dovrebbero riprendere nell’immediato tutte le attività di volontariato.
“A distanza di due mesi dai primi provvedimenti nazionali dovuti all’emergenza sanitaria, - denunciano le Associazioni- il carico di animali d’affezione (cani e gatti randagi) presenti nelle strutture pubbliche e sul territorio regionale, è andato ben oltre ogni già pesante bilancio che si registrava nei periodi di così detta normalità. Ne consegue-continuano- che le nostre strutture pubbliche regionali autorizzate e destinate al ricovero dei cani randagi, sono già oltre il numero stabilito dalla normativa regionale di riferimento, tutto ciò di conseguenza comprometterebbe anche il benessere animale.”

Il buon senso, quello in cui fortemente spero, porterebbe al ripristino delle attività chirurgiche per le sterilizzazioni, alla ripresa delle attività dei volontari nei canili e delle adozioni, anche queste purtroppo bloccare da circa 2 mesi.

Valentina Niro

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