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Utilizziamo le vie d'acqua per andare in bicicletta

Un concreto contributo al turismo sostenibile arriva da FIAB, ANBI, Università di Cagliari, Politecnico di Torino, che nel corso della Settimana Nazionale delle Bonifiche e dell'Irrigazione hanno presentato le linee guida per utilizzare le vie d'acqua in bici

printDi :: 27 settembre 2021 12:28
Utilizziamo le vie d'acqua per andare in bicicletta

(AGR) Con il primo week-end autunnale è partita  la Settimana Nazionale della Bonifica e dell’Irrigazione (25 settembre - 3 ottobre), quest’anno dedicata alla promozione delle potenzialità turistiche e di benessere individuale, rappresentate dalla fruibilità ciclopedonale degli oltre 200.000 chilometri della rete idraulica minore; così, nel fine settimana, accanto alle tradizionali visite agli impianti idraulici, si sono percorsi l’anello sforzesco di Vigevano in Lombardia e  l’itinerario storico da S. Giovanni in Persiceto a Crevalcore in Emilia Romagna, così come si sono svolti l’Idrovora Bike Day in Veneto e la biciclettata coi Sindaci della ligure Val di Magra.

In occasione della Settimana Nazionale della Bonifica e dell’Irrigazione è stato ufficialmente presentato anche  il documento “Indirizzi per una legge nazionale sul recupero a fini ciclabili delle vie d'acqua”, realizzato da FIAB (Federazione Italiana Ambiente e Bicicletta), ANBI (Associazione Nazionale dei Consorzi per la Gestione e la Tutela del Territorio e delle Acque Irrigue), CIREM (Centro Interuniversitario di Ricerche Economiche e di Mobilità dell'Università di Cagliari) e Politecnico di Torino (Dipartimento di Architettura e Design).

 
Si tratta di un primo risultato, frutto dell’accordo di collaborazione, sottoscritto ad inizio anno tra le quattro sigle, per lo “sviluppo di iniziative e programmi di ricerca per lo studio delle relazioni tra la rete nazionale dei corsi d’acqua e la rete delle ciclovie regionali e nazionali, con particolare riferimento all’armonizzazione delle norme che ne disciplinano la gestione in sicurezza”.

La legge n. 2/2018 ("Disposizioni per lo sviluppo della mobilità in bicicletta e la realizzazione della rete nazionale di percorribilità ciclistica")  ha previsto infatti il recupero a fini ciclabili (con destinazione ad uso pubblico)  delle strade arginali di fiumi, torrenti, laghi e canali, comprese le opere di bonifica, gli acquedotti, le reti energetiche, le condotte fognarie, i ponti dismessi e gli altri manufatti stradali.

In particolare, esiste in Italia un grande patrimonio infrastrutturale, rappresentato dalla rete di canali irrigui e di bonifica, gestita dai Consorzi di bonifica, che provvedono alla regolare manutenzione.

Nella pratica, l'utilizzo di questa importante risorsa, come infrastruttura ciclabile e più in generale turistica, è reso difficile dalla grande varietà del territorio italiano cui si somma la difformità delle norme, dai problemi di rapporto tra chi opera e lavora nei territori impegnati dalle vie d'acqua e chi invece le vede come occasione di turismo e cultura, dalle attenzioni ai temi della sicurezza e del rispetto di chi deve mantenere in perfetta efficienza le reti idriche.

A partire da questo scenario, FIAB, ANBI, CIREM-Università di Cagliari e DAD-Politecnico di Torino hanno redatto un documento, che propone alcune linee di indirizzo, utili a definire i presupposti per un quadro normativo nazionale sul recupero ai fini ciclabili delle vie d’acqua del nostro Paese.

Lo strumento, che sarà presentato ai Ministeri interessati ed ai relativi  tavoli tecnici, si propone di superare le attuali difficoltà normative e di gestione per facilitare lo sviluppo di una rete ciclabile nazionale e del turismo sostenibile ad essa legato, in armonia con chi già opera lungo la rete dei corsi d’acqua.

Il documento “Indirizzi per una legge nazionale sul recupero a fini ciclabili delle vie d'acqua” ha un’ impostazione espressamente tecnica e contiene significative “case history” ed utili riferimenti normativi e report di studi condotti.

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