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#Coronavirus, i sordi chiedono più informazione

Ancora poca accessibilità a notizie e aggiornamenti sul Covid-19. La denuncia dell' Ens, regioni poco organizzate. Il caso virtuoso della Basilicata

printDi :: 14 marzo 2020 17:10
Lingua dei segni Italiana

Lingua dei segni Italiana

(AGR) Piena accessibilità alle comunicazioni del Governo. Lo chiedono i sordi italiani evidenziando come in Francia il presidente Macron si fa "accompagnare" in video da interpreti mentre in Italia, aggiornamenti della Protezione Civile a parte, al primo ministro Conte e al suo staff della comunicazione sia sfuggito questo particolare. Mancano insomma gli aggiornamenti in Lis (lingua italiana dei segni). Un ritardo rilanciato sul sito dell'Ente nazionale Sordomuti che promuove la mobilitazione «per garantire il diritto delle persone sorde ad essere informate e tutelate al pari di tutti gli altri cittadini».

Anche le singole Regioni si attrezzano come possono, o meglio a seconda della sensibilità di chi deve decidere. In Basilicata l'Assessorato alle Politiche della persona ha istituito un servizio di messaggistica istantanea e videochiamata a cui potranno fare riferimento le persone sorde per ricevere aggiornamenti sull’emergenza Covid-19 tutti i giorni dalle ore 8.00 alle 20.00 contattando i numeri 334.6125159, 331.6521097 e 331.6719719, attivi tutti i giorni dalle ore 8.00 alle 20.00. In Calabria l'Ens denuncia «la disattenzione delle figure istituzionali rimangono a disposizione per una fattiva collaborazione per evitare che quanto accaduto possa ripetersi». Mentre in Veneto Ida Collu dell'associazione Mo.SE (Movimento Sordi per l'Eguaglianza) e già presidente nazionale dell' Ens, affida la protesta ai social chiamando in causa anche il governatore Zaia: «Non ci siamo presidente. In Veneto ci sono oltre 4500 persone sorde come me - twitta Collu - come possiamo telefonare? Leggo i sottotitoli o ascolto con gli occhi, lei ignora le migliaia di cittadini sordi veneti».

 
Sul fronte politico invece è Augusta Montaruli, parlamentare Fratelli d'Italia a evidenziare l' anomalia: «In Italia — osserva — sono 250mila le persone che hanno una sordità grave o profonda. Non possiamo permettere che qualcuno di loro rimanga senza informazioni corrette e senza supporto nell' ospedalizzazione».

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