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Roma, "La Notte Bianca dell'Arte al San Michele" sabato 31 maggio

L’Istituto Romano di San Michele riaprirà al pubblico con visite guidate gratuite a partire dalle ore 19 fino alle ore 23,oltre alle opere esposte sarà possibile scoprire un vero borgo dentro la città nel quartiere Tor Marancia,progettato da un protagonista del Novecento italiano: Alberto Calza Bini

printDi :: 22 maggio 2025 11:04
Sacra Famiglia

Sacra Famiglia

(AGR) Sabato 31 maggio 2025 l’Istituto Romano di San Michele riaprirà al pubblico con visite guidate gratuite a partire dalle ore 19.00 fino alle ore 23.00, con l’evento “La Notte Bianca dell’Arte al San Michele”.I visitatori avranno l’opportunità di scoprire una delle più straordinarie architetture moderne d’Italia, un vero borgo dentro la città nel cuore del quartiere Tor Marancia, progettato da un protagonista del Novecento italiano: Alberto Calza Bini. Gli edifici, dalle linee pulite e razionali, ruotano attorno a una grande piazza alberata centrale e alla chiesa di San Michele Arcangelo. Conclusi nel 1938, questi grandi spazi erano destinati a ospitare centinaia di giovani che qui potevano studiare e imparare un mestiere.

All’interno del complesso si potrà visitare una collezione d’arte fuori dal comune con tre capolavori recentemente restaurati che valgono da soli una visita: la Madonna del cardo di Emma Regis, una delle poche donne pittrici del Novecento, dove la Vergine ha il volto di una grande attrice del cinema muto italiano, Elena Sangro; la Sacra Famiglia con San Giovannino, tavola dipinta nel 1540 dal più grande allievo di Michelangelo Buonarroti, Daniele da Volterra, poco dopo la conclusione del Giudizio Universale nella Cappella Sistina; la Morte di Caino di Giulio Aristide Sartorio, dove il giovane maestro romano, alle prese con un soggetto che condanna la violenza e tutte le guerre, dipinge la scena biblica con grande intensità facendo largo uso delle mani al posto dei pennelli.

 
Le Opere esposte

Sacra Famiglia con San Giovannino 1540 circa Olio su tavola cm. 115 x 96

La pittura su tavola caratterizzò il Medioevo e il Rinascimento e andò man mano in disuso durante il XVII secolo a causa degli alti costi che i tempi di esecuzione i materiali generavano rispetto alla più economica tela.

Nella scena è probabile che la Madonna, il Bambino e San Giuseppe costituiscano la composizione originaria mentre il San Giovannino in alto a destra e le due figure in alto a sinistra siano state

aggiunte in un secondo momento.

I colori vivi della tavola e il disegno fine delle figure riconducono a un maestro fiorentino, vicino a Michelangelo, che potrebbe essere Daniele Da Volterra celebre per aver ‘vestito’ le figure nude di Michelangelo nel Giudizio Universale della Cappella Sistina.

Madonna del Cardo Emma Regis (attiva a Roma tra il 1900 e il 1930)

Firmata in basso a destra Datata 16.11.29 Olio su tela cm. 250 x 173

Emma Regis è nota solo attraverso quest’opera grazie alla firma e ad una data emerse durante il restauro del dipinto realizzato nel 2021: Emma Regis, 16 novembre 1929. La leggenda narra che durante la fuga in Egitto la Vergine perse alcune gocce di latte dal seno durante l’allattamento del Bambino; esse caddero sulle foglie di un cespuglio di cardi dove la

Vergine aveva trovato riparo donando loro, da quel momento, le striature bianche in superficie che ancora oggi caratterizzano il cardo mariano.

Il volto della Vergine, da raffronti fotografici, corrisponde a quello di una nota attrice del cinema muto italiano degli anni Venti e Trenta, Elena Sangro. Da notare la tecnica di esecuzione: nella cintola e nell’aureola il colore ad olio è steso a rilievo per dare la sensazione di un materiale metallico.

I Figli di Caino (frammento) di Giulio Aristide Sartorio Olio su tela 1887/1888 circa cm 253X160

La tela è il frammento di un fregio di circa sei metri di lunghezza che Sartorio realizzò tra i 27 i 28 anni concentrandosi su un soggetto drammatico: i figli di Caino, ovvero l’origine di tutte le violenze della storia a partire dal primo atto di sangue dell’umanità: Caino che uccide il fratello Abele.

Il giovane disteso di spalle senza vita potrebbe essere Abele stesso. La tigre accovacciata potrebbe essere il simbolo della violenza feroce che ha invaso il mondo.

Il Maestro tentò di vendere l’opera senza successo e decise pertanto di tagliarla in quattro frammenti che regalò a suoi amici artisti. Oltre al frammento del San Michele se ne conosce un secondo in collezione privata; gli altri due sono dispersi.

Photo gallery

Madonna del Cardo
I Figli di Caino

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