Il piano del colore del Borgo di Ostia Antica, com’era e come...dovrebbe essere
L’arch. Giuliano Fausti: Gli acquerelli di Ostia Antica sono un segnale di quello che si può e si deve fare per il mantenimento del nostro patrimonio archeologico, per questo, ritengo che sia fondamentale realizzare uno studio simile anche per Ostia, a partire dalle palazzine di Libera sul lungomare
acquerelli Ostia Antica
(AGR) I colori di ieri, gli acquerelli di oggi, Ostia Antica riprende vita nel suo antico e mai dimenticato splendore. Il 5 marzo, con una significativa cerimonia “Il piano del colore del Borgo di Ostia Antica”è stato presentato ufficialmente nella sala Riario di Ostia Antica dall’arch. Giuliano Fausti. Tutto è nato dalla “riapertura” di un cassetto dove era finito lo studio dei colori realizzato dallo stesso Giuliano Fausti e da sua cugina Emma Fausti, maestra dell’Accademia delle Belle Arti, reso possibile da un bando del 2008 del Campidoglio, (anche qui in ritardo, quando si tratta di Ostia e del litorale) conseguente all’obbligo di redigere il Piano del colore nelle città d’arte (2000).
Il risultato: sono stati gli acquerelli che hanno visto (o rivisto) la luce della ribalta e che narrano di una città di ieri, che vuole ritornare ai suoi antichi fasti per riscoprire quel turismo di nicchia rubatogli dal degrado in cui è finita. Ci vorrà tempo, gli acquerelli sono una testimonianza di ieri e per 16 anni sono stati in un cassetto, poi, sotto la spinta di Giuliano Fausti che li ha riproposti e Alessandro D’Alessio il direttore del Parco Archeologico di Ostia Antica che li ha valorizzati, individuando un salone all’interno del Castello di Giulio II quale il luogo ideale per conservarli e mostrarli al pubblico, sono tornati alla luce….lo stesso tempo, c’è da augurarsi, trascorrerà invano per vedere i primi interventi?
Intanto è stato fatto il primo passo: la consegna ufficiale, lo scorso 5 marzo con una cerimonia molto partecipata, degli acquerelli, tavole di 12 metri alla Sovrintendenza di Ostia Antica. Un’opera fondamentale e di assoluto valore documentale ed artistico: la presentazione del “Il piano del colore del Borgo di Ostia Antica” è stata anche l’occasione per la riapertura di una serie di pagine che riguardano il futuro stesso del litorale romano, si è affrontato, infatti, il tema del verde urbano e la riqualificazione di Ostia Antica. Per ora sono state “parole”, che sono servite però a risvegliare dal letargo la Commissione Urbanistica del X Municipio che è andata a riaprire lo stesso cassetto degli acquerelli per riavviare l’iter di interventi, obbligatori e necessari e da tempo (16 anni) dimenticati. “Lo studio del colore – ha ricordato l’architetto Giuliano Fausti – è fondamentale per la conservazione e manutenzione degli edifici “storici” sopratutto, per evitare quelle modifiche ed alterazioni dell’originale che è possibile mettere in atto quando non si dispone di indicazioni o studi esatti sullo stato originale degli stessi, a partire dai materiali utilizzati ed il colore. Gli acquerelli di Ostia Antica sono un segnale di quello che si può e si deve fare per il mantenimento del nostro patrimonio storico, per questo, ritengo che sia fondamentale realizzare uno studio simile anche per Ostia (che non è stato finanziato a suo tempo per mancanza di fondi), a partire dalle palazzine di Adalberto Libera sul lungomare, alle opere di Luigi Moretti (diverse palazzine antistante piazzale Regina Pacis) e Vincenzo Fasolo (colonia marina Vittorio Emanuele III, il palazzo del Governatorato), Angiolo Mazzoni (ufficio postale). A riguardo volevo segnalare come i cosìdetti “crimini” architettonici sono consumati negli edifici del tessuto urbano d’epoca”.