Francesca Pani, con la sua musica canta.... un nuovo inizio
Per Francesca Pani il lockdown ha coinciso con il grande salto. Cantante, poetessa, content creator da dodicimila follower si è presentata al pubblico con una voce pulita, decisa, che riprende da Aretha Franklin a Christina Aguilera, da Mina a Mariah Carey


Francesca Pani copertina Il cuore salta
(AGR) di Ginevra Amadio
La pausa obbligata come occasione di ripartenza, la lontananza dal mondo come atto di ricostruzione. Per Francesca Pani il lockdown ha coinciso con il grande salto. Una ri-strutturazione emotiva, sulle note di brani pop-swing. Cantante, poetessa, content creator da dodicimila follower, questa giovane cagliaritana ha aperto i cassetti della sua produzione svelando una voce pulita, decisa, intessuta di reminiscenze classiche: da Aretha Franklin a Christina Aguilera, da Mina a Mariah Carey. “Dentro la A”, primo di quattro singoli lanciati sulle piattaforme streaming, è il frutto di un percorso di condivisione, lo sbocco naturale di un progressivo avvicinamento, teso a scandagliare le possibilità di “rinascita”. Tutto, nell’opera di questa artista, rivela un desiderio di evasione, e tutto è intrecciato con l’idea di un nuovo inizio.
“Mi sono avvicinata alla musica già da bambina ascoltando le canzoni dei cartoni Disney e le sigle dei cartoni animati… prendevo matita e foglio, scrivevo il testo e cercavo di memorizzarlo il prima possibile! (Allora non c'era ancora Google e mi arrangiavo così)”
I social come strumento di affermazione. Tanta vacuità ma anche coraggio, intraprendenza, nuove forme d’arte. Cosa spinge una musicista a percorrere questa strada?
“Ho deciso inizialmente di autoprodurmi e pubblicizzarmi da me. I social ormai sono fondamentali per farsi conoscere e quindi ogni giorno studio come incrementare il pubblico, come funziona Instagram, Spotify, Facebook etc... ogni giorno scopro qualcosa di nuovo, e studiando sto riuscendo a far conoscere sempre più la mia musica e il mio modo di cantare. C'è tutto un mondo da approfondire”.
“Dentro la A” è stato realizzato in casa, a distanza grazie alla collaborazione di uno studio di registrazione romano. Quanto ha inciso la pandemia sul tuo modo di fare musica?
“’Dentro la A’ è il mio primo singolo, in realtà è stato bello poter essere produttiva in un brutto periodo caratterizzato dalla pandemia, veder nascere una canzone che avevo in mente da tempo mi faceva stare bene e mi ha dato modo di concentrarmi su qualcosa di buono”.
Perché autoprodursi oggi? È ancora un’alternativa alle major o un punto di partenza obbligato?
“Ho deciso di autoprodurmi perché volevo vedere i risultati che sarei stata in grado di fare da sola! Sono riuscita in pochi mesi ad avere più di mille passaggi radiofonici, tra radio americane e del Canada ( ocali), interviste su tantissimi giornali locali e nazionali (da poco anche sulla rivista “TUTTO”) nonché su web tv e su Rai Play. Ringrazio ogni singola persona che mi ha permesso di realizzare questo da sola, è veramente gratificante. L’autoproduzione non è un alternativa alle major, almeno per me. Diciamo che è un punto di partenza per quello che volevo realizzare, una sorta di sfida con me stessa. Mi chiedevo: ‘Cosa sono in grado di fare da sola?’ Almeno per ora posso darmi una risposta, poi si vedrà”.
Di cosa parlano le tue canzoni?
“Molte mie canzoni sono ironiche con un ritmo che volevo comunicasse allegria: dipende dal singolo! Per quanto riguarda "Dentro la A", dato che si trattava della prima canzone, volevo dargli un titolo che suscitasse curiosità. Il significato lo spiego all'inizio della strofa, quando canto: ‘Sono dentro la A di una parola… chiamata Vita’.
Il testo tratta appunto della vita di un uomo molto negativo che non vede gioie nella sua esistenza e spera che qualcosa possa cambiare. C'è anche un messaggio nascosto in questa canzone perché è importante, quando le persone sono negative, allontanarsi da loro perché infelici, e non vogliono cambiare. Sono uomini e donne che, spesso involontariamente, cercano di rovinarti il sorriso. È fondamentale pensare alla propria armonia.
"Il Cuore Salta" è un classico brano italiano molto romantico, in cui parlo di una storia d'amore finita ma segnata dall’incompiuto. Lei sa che un giorno il compagno tornerà... Ebbene, nel realizzarla mi sono lasciata andare a diversi vocalizzi che ho pensato potessero dare un tocco in più alla canzone e all'atmosfera romantica che si respira ascoltandola.
"Portami un caffè" è un brano che mi diverte sempre quando lo canto o l'ascolto perché è una presa in giro nei confronti di questa Maria, donna molto frustrata che tratta malissimo le persone deboli e fragili e abbassa la testa dinnanzi a quelle più forti… dico infatti: ‘Strega agli occhi indifesi lei fa, si sente forte a chi ne ha paura’ e nel ritornello affermo: ‘Portami un caffè Maria’ che vuol dire: ‘Vi a quel paese!’ Mi sono divertita tantissimo a scriverla, è molto ironica e ritmata!
L'ultimo è un singolo in inglese, dance, dal titolo "Brides Couple" e ha un tema particolare… racconta di un matrimonio finito dove la coppia non si sente più in sintonia, finge davanti agli altri un’unione perfetta ma sclerotizzata, chiusa nel ricordo. Sono individui belli come le statuine sulla torta nuziale, ma sentono il desiderio di tornare a fiorire, di muoversi e di ballare… da qui il ritmo dance della canzone, la prima in inglese. Ora ho tradotto tutte le altre, a breve le pubblicherò!