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Agente di scorta ucciso dalla Mafia, il fratello dona un libro in suo ricordo al Commissariato di Porta Pia

Alessandro Antiochia, fratello di Roberto Antiochia, Agente della Squadra Mobile di Palermo ucciso in un agguato dalla mafia il 6 agosto 1985, ha donato un libro che rievoca la storia umana e professionale del giovane fratello scomparso all’età di 23 anni

printDi :: 06 aprile 2021 17:24
libro Roberto Antiochia ucciso mafia

libro Roberto Antiochia ucciso mafia

(AGR) Venerdì scorso, Alessandro Antiochia, fratello di Roberto Antiochia, Agente della Squadra Mobile di Palermo ucciso in un agguato dalla mafia unitamente al Commissario Ninni Cassarà il 6 agosto 1985, ha fatto visita al Commissariato Porta Pia, diretto da Angelo Vitale. Nella circostanza, ha donato un libro che rievoca la storia umana e professionale del giovane fratello scomparso all’età di 23 anni e il contesto di quegli anni tragici per molti colleghi impegnati nella lotta alla mafia.

Il libro è uscito postumo alla morte della madre Saveria, impegnata nell’alimentare una memoria viva, capace di saldare la testimonianza con la denuncia, la proposta, l’impegno. E’ stata tra le fondatrici dell’Associazione “Libera” (contro tutte le mafie) che, tra breve, stabilirà la sua sede nazionale in Via Stamira in un edificio confiscato alla mafia nella zona di competenza del Commissariato Porta Pia. Si ricorda che Roberto Antiochia, agente e collaboratore del Dr. Montana capo della squadra catturandi della Squadra Mobile di Palermo, anch’esso poco prima ucciso in un agguato mafioso, il 6 agosto sebbene in ferie e con il trasferimento per Roma già firmato, in quel periodo difficile, rimase accanto al Dr. Cassarà e quel giorno con lui rimase ucciso in un agguato da parte di un commando mafioso proprio nelle adiacenze dell’abitazione del dirigente di Polizia.

 
Alessandro, gradito ospite presso il Commissariato Porta Pia, alla presenza anche del Dirigente del II Distretto, Angela Cannavale,  ha voluto fare questo dono con la seguente dedica vergata a inchiostro : “ Nel perenne dolore e nella ricerca della verità non ci siamo sentiti soli, mai. La Polizia di Stato è una famiglia importante. Grazie di esserci. Sempre presenti al nostro fianco.”

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