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Truffa del "nipote", monili d'oro, orologi, collane e soldi, presi due campani di 32 e 19 anni

L’anziana donna, pur riferendo di non avere molti soldi in casa, ha detto che avrebbe consegnato qualunque cosa in suo possesso per aiutare il nipote e, poco dopo, giungeva all’abitazione il soggetto di 19 anni quale “incaricato” delle poste per il ritiro di denaro o monili in oro.

printDi :: 08 marzo 2023 13:33
Truffa del nipote, monili d'oro, orologi, collane e soldi, presi due campani di 32 e 19 anni

(AGR) Servizi dedicati in tutta la capitale, sia con agenti in divisa che in borghese, si susseguono h24, soprattutto nelle zone che, in base ad una georeferenziazione dei reati, appaiono le più colpite da questi soggetti senza remore.Negli ultimi mesi gli sforzi profusi hanno portato a numerosi arresti.

L’ultimo è degli agenti del VII Distretto San Giovanni che, nel corso dei consueti servizi di controllo del territorio in abiti civili finalizzati, oltre alla prevenzione e repressione dei reati predatori, anche al contrasto di truffe ai danni di persone anziane, hanno arrestato 2 uomini campani di 32 e 19 anni poiché gravemente indiziati di truffa in concorso tra loro nei confronti di una persona anziana.  

 
Gli investigatori del citato Distretto nella tarda mattinata di ieri, nel monitorare l’A24 in entrata su Roma, hanno notato un’autovettura transitare con a bordo due soggetti di giovane età con fare sospetto, per poi dirigersi verso la tangenziale.

I poliziotti hanno deciso allora di approntare un servizio di pedinamento che si è snodato lungo i quartieri Prati, Trionfale e Garbatella, terminando nel quartiere Acqua Bullicante, dove hanno notato l’autovettura parcheggiare in via Maddaloni. A bordo di quest’ultima era rimasto soltanto il conducente, mentre l’altro soggetto, quello di 19 anni,  era sceso e si stava dirigendo in via Sorrento, dove entrava all’interno dello stabile e ne usciva dopo pochi minuti risalendo poi a bordo dell’auto, che riprendeva, così, la marcia in direzione di via Aversa.

I  poliziotti, anche in considerazione di precedenti interventi per truffe ad anziani con dinamiche simili, hanno deciso allora di bloccare l’auto e, dopo essersi qualificati quali appartenenti alle forze di Polizia, hanno effettuato il controllo dei due uomini, e mentre l’autista non ha opposto alcuna resistenza, il passeggero ha tentato di darsi alla fuga a piedi in direzione via Maddaloni. Inseguito tempestivamente da uno dei due poliziotti è stato bloccato e, dopo una breve colluttazione, ha desistito dalla sua condotta, ammettendo di aver compiuto poco prima una truffa ad una donna anziana, nell’edificio di via Sorrento dove inizialmente era stato visto entrare. Indosso a quest’ultimo gli agenti hanno rinvenuto la somma di 215 euro e alcuni monili in oro.

Da successivi accertamenti nello stabile di via Sorrento i poliziotti hanno individuato la vittima, una donna di quasi 90 anni, la quale ha dichiarato di aver risposto nella tarda mattinata ad una telefonata con la quale una voce maschile, spacciandosi per il nipote, le chiedeva aiuto per il pagamento urgente di un plico giacente presso l’ufficio postale al fine di evitare conseguenze penali. L’anziana donna, pur riferendo di non avere molti soldi in casa, a quel punto rassicurava l’interlocutore che avrebbe consegnato qualunque cosa in suo possesso per aiutare il nipote e, poco dopo, giungeva all’abitazione il soggetto di 19 anni quale “incaricato” delle poste per il ritiro di denaro o monili in oro.

Il giovane, dopo essere entrato in casa, insieme alla vittima, secondo la ricostruzione, ha iniziato a girovagare alla ricerca di qualunque cosa da asportare e ha prelevato dalla camera da letto una collana e due orologi custoditi in un cofanetto, mentre l’anziana donna assecondava le continue richieste dello stesso e gli consegnava anche il poco contante che aveva in casa. Alla fine il soggetto si è allontanato con la refurtiva per raggiungere il suo complice.

Denaro e monili sono stati restituiti alla vittima, mentre i soggetti, dopo la convalida dell’arresto richiesta dalla locale Procura della Repubblica, sono stati sottoposti alla misura degli arresti domiciliari.

Ad ogni modo gli indagati sono da ritenere presunti innocenti, in considerazione dell'attuale fase del procedimento, ovvero quella delle indagini preliminari, fino a un definitivo accertamento di colpevolezza con sentenza irrevocabile 

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