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Roma, preso 19enne, con la truffa del finto Carabiniere si è fatto consegnare da due fratelli oltre 20 mila euro

Un presunto maresciallo dei carabinieri ed un avvocato chiamano uno dei fratelli riferendo che avevano accertato che un suo parente si era reso responsabile di un incidente stradale nel quale era rimasta coinvolta una donna incinta. La vittima era stato invitato a risarcire economicamente la donna

printDi :: 21 settembre 2024 18:01
Roma, preso 19enne, con la truffa del finto Carabiniere si è fatto consegnare da due fratelli oltre 20 mila euro

(AGR) Gli agenti della Polizia di Stato dei commissariati Prati e Ladispoli hanno arrestato un 19enne italiano perché gravemente indiziato del reato di truffa aggravata ai danni di due fratelli diversamente abili.

In particolare, nei giorni scorsi, uno dei due ha ricevuto una telefonata prima da un presunto maresciallo dei carabinieri e, poco dopo, da un avvocato. Entrambi, nel corso della chiamata, hanno riferito allo stesso che, a seguito di indagini, avevano accertato che un suo parente si era reso responsabile di un incidente stradale nel quale era rimasta coinvolta una donna incinta, che avrebbe probabilmente abortito. Per tale motivo l'uomo era stato invitato a risarcire economicamente la donna per il danno subito, evitando così la denuncia per il parente coinvolto nel sinistro.

A quel punto la vittima, insieme al fratello, ha iniziato a versare delle somme di denaro in favore del truffatore che, vedendo che i due erano stati facilmente soggiogati dalle sue telefonate, aveva continuato a chiamare quasi ogni giorno, prospettando aggravamenti di salute della fantomatica donna incinta e chiedendo, così,  nuove somme di denaro per ovviare alle più gravi conseguenze penali.

Gli investigatori hanno constatato che il malcapitato, insieme al fratello, aveva già versato, a partire dall’11 settembre, complessivamente 21.000 euro in più occasioni e, hanno, altresì, accertato che la vittima si era accordata per consegnare un’ ulteriore somma di 2.000 euro, dopo una settimana dall’ultima consegna; a questo punto, gli operatori, grazie alle informazioni ricevute dai malcapitati, hanno organizzato un servizio di appostamento per attendere lo scambio di denaro che era stato concordato all’interno del cortile di casa dei due fratelli. I poliziotti hanno provveduto, così, a siglare le 40 banconote da 50 euro che sarebbero state consegnare al truffatore, in modo tale da essere certi di fermare il soggetto in flagranza di reato.

Nella mattinata del 17 settembre, il malfattore si è recato all’appuntamento, dove la vittima gli ha consegnato i 2.000 euro, per poi allertare gli agenti che, poco dopo, all’uscita del portone di casa, lo hanno fermato per un controllo. I poliziotti hanno identificato il 19enne italiano e lo hanno trovato in possesso delle 40 banconote segnate in precedenza; così, al termine degli atti di rito, lo hanno arrestato perché gravemente indiziato del reato di truffa aggravata.

L’Autorità Giudiziaria, su richiesta della locale Procura della Repubblica, ha convalidato l’operato della Polizia di Stato.

Ad ogni modo l’indagato è da ritenere presunto innocente, in considerazione dell’attuale fase del procedimento ovvero quella delle indagini preliminari, fino ad un definitivo accertamento di colpevolezza con sentenza irrevocabile.

Quanto sopra, si comunica, nel rispetto dell’ indagato da ritenersi  presunto  innocente, in considerazione dell'attuale fase del procedimento, ovvero quella delle indagini preliminari, fino a un definitivo accertamento di colpevolezza con sentenza irrevocabile e al fine di salvaguardare il diritto di cronaca costituzionalmente garantito.

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