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Roma. La Polizia di Stato chiude esercizio abusivo di scommesse sportive

Multa di oltre 20.000 euro per il gestore di un locale nel quartiere Trieste aperto oltre l’orario consentito

printDi :: 05 marzo 2021 17:54
locale nel quartiere Trieste

locale nel quartiere Trieste

(AGR) Grazie all’intuito di un poliziotto libero dal servizio che per motivi personali era solito transitare a piedi  proprio nelle adiacenze del locale sanzionato e che si è insospettito notando gli strani movimenti all’interno e all’esterno di un esercizio commerciale privo di insegna, gli agenti del Commissariato Vescovio, diretto da Manuela Rubinacci, in collaborazione con i colleghi della polizia Amministrativa e Sociale della Questura e dell’Agenzia dei Monopoli e delle Dogane,  sono riusciti a scoprire le illecite attività messe in atto all’interno del negozio e a porre fine a tutta una serie di infrazioni punite con una pesante sanzione amministrativa e con la chiusura del locale per la durata di 5 giorni. 

Commissariato Vescovio

Commissariato Vescovio

Nella serata di ieri, quando gli agenti hanno fatto irruzione in quello che a primo impatto poteva sembrare un punto vendita di servizi telematici, la presenza di persone all’interno e l’arredamento tipico di una sala scommesse con tanto di postazioni per “PC” ed annessa stampante termica, hanno insospettito non poco gli investigatori che a quel punto hanno voluto vederci chiaro.

 
Approfondito l’accertamento, gli investigatori hanno scoperto che all’interno del locale, senza alcun titolo ne autorizzazione, era stata messa in atto una vera e propria attività di raccolta scommesse al banco.

Identificati gli astanti, alcuni dei quali ancora con indosso le bollette delle scommesse appena piazzate, gli agenti hanno immediatamente esteso il controllo ai dipendenti e, dalle verifiche effettuate, sulla licenza è emerso che la sala era autorizzata solamente alla commercializzazione di vendita e ricarica di conti di gioco autorizzati e non per agenzia di scommesse.

Terminati gli accertamenti al gestore del locale è stata contestata, come da vigente normativa anti-covid, anche la mancata esposizione degli appositi cartelli riassuntivi della capienza massima di accesso al locale e per questo motivo applicata la contestuale sanzione accessoria della sospensione dell’attività per la durata di giorni 5.

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