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Roma: Curare il paziente e non solo il tumore

print01 luglio 2011 19:12
(AGR) Mettere il paziente al centro della cura. Questo il nuovo iter diagnostico e terapeutico prospettatonel corso del convegno organizzato dall’Associazione “G. Dossetti: i Valori” (www.dossetti.it), “Tumori della Testa e del Collo - PAZIENTI, PERCORSI, PROGRESSI” che si è svoltoalla Camera dei Deputati, Palazzo Marini - Sala delle Colonne. “Ringrazio la senatrice Emanuela Baio e il senatore Luigi D’Ambrosio Lettieri - ha commentato Claudio Gustozzi, segretario nazionale dell’Associazione Dossetti - per la loro partecipazione al convegno e per i loro interventi,che mostrano un interesse bipartisan verso la salute e verso patologie definite rare come i tumori del testa - collo. Questo fa ben sperare in un cambio di rotta della nostra politica sanitaria e in un interesse delle istituzioni verso le persone che non hanno diritto solo alla terapia ma anche all’umanizzazione della cura”. “È fondamentale curare il paziente e non solo il tumore - ha precisato nel suo intervento il professor Paolo Marchetti, ordinario di Oncologia all’Ospedale Sant’Andrea di Roma -I malati di tumori del testa - collo - vengono sottoposti a trattamenti complessi, chemioterapici e radioterapici che hanno un forte impatto sulla qualità di vita e di relazione”.Non riconoscere i bisogni, le difficoltà e i disagi del paziente peggiora anche il percorso della cura: “E’ arrivata l’ora - aggiunge il professor Marchetti - che l’Oncologia si occupi non solo di mettere a disposizione nuove tecnologie e farmaci biologici, ma anche di come cambia la vita di un paziente con un tumore del testa - collo, che si trova ad avere difficoltà a bere, a mangiare, a parlare, e rischia l’isolamento sociale e lavorativo. Non considerare queste variabili può prolungare l’iter terapeutico e influisce sull’adesione alle cure”.È possibile ottimizzare le risorse e le politiche sanitarie: “Se riduciamo le spese - precisa il Professore - diminuiscono non solo le apparecchiature e il personale, come accade soprattutto nel Centro - Sud, ma si riduce anche l’attenzione verso i malati. Sarebbe importante utilizzare la qualità del servizio percepito dagli utenti per valutare non solo il personale medico e paramedico, ma anche i direttori generali”.Essenziale anche organizzare l’assistenza e la terapia pensando al paziente: “In genere - aggiunge il professor Marchetti- non sono consentiti i ricoveri per chemioterapia e radioterapia, che si effettuano solo in day hospital e in ambulatorio. Questo ci impedisce di ricoverare preventivamente i pazienti o di offrire loro delle cure a domicilio prima che si manifestino dolori, disidratazione e malnutrizione.” Di grande importanza avere un approccio multidisciplinare alla patologia: “A parità di stadio della malattia – conclude il Professore – i pazienti con tumori del testa – collo trattati da un gruppo multidisciplinare di esperti, dopo 3 anni dalla diagnosi ha una percentuale quasi doppia di sopravvivenza (da 18 a 35 %)”.

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